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Il silenzio della natura rotto da un Quad

Sentieri per escursionisti e non piste per moto

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In merito alla presenza di moto a quattro ruote (quad) lungo i sentieri dei nostri fiumi, il sottoscritto David Fiacchini desidera esporre alcune brevi considerazioni.Parto da un presupposto condiviso da tutti, escursionisti, amanti della natura, cacciatori e pescatori: nella fascia litoranea e collinare i nostri fiumi, seppur martoriati da tagli indiscriminati e da scarichi al limite della legalità, sono rimasti le uniche “isole di naturalità” per flora e fauna autoctone. Purtroppo, come ben sappiamo l’inciviltà di pochi rende gli argini dei corsi d’acqua, lungo alcuni tratti, simili più a discariche che a fasce ripariali ricche di biodiversità, tanto che ogni anno manifestazioni ecologiste come “puliamo il mondo” e “bosco pulito” (ne citiamo due tra le più conosciute) si rivolgono proprio ai fiumi per ripulire alveo e sponde.Ora, visto e considerato che per molte specie animali e vegetali il fiume resta l’unica area dove trovare rifugio, non credo che rispettare la natura significhi proporre escursioni in quad lungo quelli che dovrebbero essere sentieri tracciati da tassi e istrici, e non strade per moto a quattro ruote. Per quanto si possa fare attenzione, muovendosi in fila indiana con più di un mezzo a motore dentro la boscaglia ripariale significa spaventare aironi cenerini e garzette, schiacciare inavvertitamente qualche animale (lucertole, serpenti, invertebrati, ecc.), lasciare dei segni sul terreno che giorno dopo giorno rimarrà privo di copertura vegetale laddove di strade non dovrebbero veramente essercene. Ma significa anche portare gas di scarico e rumore laddove il richiamo di una raganella o il verso di un usignolo la fanno da padrone, e dove magari un escursionista a piedi vorrebbe continuare a passeggiare a contatto con la natura, magari raccogliendo in un sacchetto di plastica i rifiuti che incontra, senza dover assistere ad una sfilata di quad. E poi oggi, lasciatelo dire a chi frequenta quotidianamente per lavoro boschi e fiumi, capita sempre più spesso di imbattersi in auto, moto ed anche quad con a bordo “amanti della natura” che percorrono a forti velocità sentieri e carrarecce, attraversando pascoli montani e ruscelli, lasciando dopo il loro passaggio “solamente” solchi profondi, qualche ramo reciso ed un pungente odore di benzina. Insomma, lasciamo al fiume, agli animali, alle piante e a coloro che si immergono nel “silenzio” della natura i nostri fiumi, i nostri boschi, i nostri prati di alta quota. Per i veicoli a motore ci sono strade e leggi che disciplinano il come ed il dove andare.
di David Fiacchini
Biologo e Guida ambientale escursionista
Tutte le informazioni su interessanti escursioni naturalistiche nel pesarese sul sito della Cooperativa La macina in collaborazione con Provincia di Pesaro/Urbino, Regione Marche, Comunita’ Montane di Catria e Nerone, Metauro, Montefeltro.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 31 agosto, 2004 
alle ore 10:23
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