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Studiosi e musicologi da tutto il mondo a Jesi

Convegno internazionale dedicato a Pergolesi e la Napoli del suo tempo

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Studiosi e musicologi da tutto il mondo si daranno appuntamento a Jesi per un convegno internazionale tutto dedicato a Giovan Battista Pergolesi. Il meeting – dal titolo “Pergolesi e la Napoli del suo tempo: nuove acquisizioni e nuove prospettive di ricerca” – organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini si terrà l’11 e il 12 settembre nell’Aula Magna della Fondazione Colocci; lo coordina uno dei massimi studiosi del “Cigno di Jesi”, il Prof. Francesco Degrada del Dipartimento di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell’Università Statale di Milano.Dopo cinque anni dall’ultimo Convegno dedicato a Pergolesi (Jesi, 1999) i cui atti furono pubblicati nel quarto volume di “Studi pergolesiani | Pergolesi Studies” (Jesi, Fondazione Pergolesi – Spontini, 2000), è apparso opportuno fare il punto sulle nuove acquisizioni emerse in campo internazionale sul grande musicista jesino e sullo straordinario ambiente musicale e culturale nel quale egli si formò e svolse la sua purtroppo brevissima attività compositiva: la Napoli preilluministica tra dominio austriaco e regno borbonico, instaurato con la conquista dell’Italia meridionale e della Sicilia da parte di Carlo III nel 1734.Nella relazione introduttiva di Francesco Degrada verrà fatto il punto su come sia radicalmente cambiata negli ultimi anni l’immagine del musicista, del suo contesto storico, del catalogo delle sue opere e del significato della sua esperienza creativa: in questo quadro si darà anche conto dell’importante ricomparsa di due importantissimi autografi musicali, già creduti irreperibili, che verranno mostrati mediante proiezione su schermo e debitamente illustrati.Le ricerche d’archivio condotte negli ultimi anni a Napoli hanno portato alla luce nuovi documenti e testimonianze inedite su Pergolesi, ma soprattutto hanno contribuito in maniera determinante a chiarire il contesto nel quale egli si mosse, rivelando l’esistenza e i modi di funzionamento di un sistema musicale di straordinaria complessità ed efficienza, operante nell’ambito di chiese, conventi, cappelle, confraternite, teatri, palazzi nobiliari e case borghesi. Il senso di questo Convegno è quello di gettare anzitutto nuova luce sulla cornice storico – istituzionale che fa da sfondo, ma conferisce anche senso alla vicenda esistenziale ed artistica del musicista jesino. Di qui l’importanza conferita alle ricerche d’archivio che segneranno la prima sessione dei lavori con le relazioni di specialisti quali Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione, Imma Ascione, Ausilia Magaudda e Danilo Costantini. Nella seconda sessione, oltre a una ricostruzione delle vicende quasi romanzesche relative alla rappresentazione della prima opera seria di Pergolesi (Salustia), condotta da Dale Monson, verranno trattati problemi relativi alla produzione “comica” del musicista, rispettivamente le commedie (Constance Jori, Francesco Degrada) e gli intermezzi (Raffaele Mellace). Nella terza ed ultima sessione, Renato Di Benedetto e Cesare Fertonani si dedicheranno ad un’analisi delle procedure stilistico compositive delle arie, serie e comiche, di Pergolesi e della sua musica strumentale. Infine Claudio Toscani analizzerà Le Devin du village di Jean-Jacques Rousseau, singolare omaggio a Pergolesi del più entusiasta dei suoi ammiratori francesi, fiorito nell’ambito della memorabile Querelles des Bouffons, destinata a focalizzare sul compositore l’attenzione dell’intera Europa.Le relazioni del Convegno, che confluiranno nel quinto numero di “Studi pergolesiani | Pergolesi Studies”, la cui pubblicazione, curata da Francesco Degrada, è prevista per il 2005, portano a ben sessantadue i contributi di musicologi italiani e stranieri dedicati al musicista jesino compresi in questa collana.Direttamente legate al Convegno sono le rappresentazioni – nell’ambito del Festival Pergolesi Spontini (4 – 12 settembre) – di due capolavori di Pergolesi, il Flaminio e La serva padrona nelle edizioni critiche di Francesco Degrada e del Devin du village di Jean-Jacques Rousseau nell’edizione critica di Claudio Toscani.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 30 agosto, 2004 
alle ore 9:32
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