Impiegato e del nord
L'identikit del turista-tipo della Spiaggia di velluto
Impiegato, con due figli, sopra i 25 anni di età. E’ questo un primo identikit del turista medio che ogni anno sceglie Senigallia per trascorrere le meritate vacanze dopo un inverno di lavoro vissuto in grandi, e soprattutto caotiche, città del nord della nostra penisola. Il vessillo più importante e che attrae la clientela sulla spiaggia di velluto, e non ce ne vogliano i responsabili della bandiera blu, sembra essere quello della tranquillità. Proprio così chi viene a Senigallia evade dal caos e dal “tran tran” che segnala la sua vita quotidiana.Sapere chi e cosa viene a fare una persona a Senigallia nell’unico periodo dell’anno in cui può lasciare la “metropoli” e soprattutto non rivedere le solite facce in ufficio, da sempre ha sollevato un certo interesse tra i senigalliesi. A fare bagni di sole sono principalmente famiglie giovani, con figli al massimo di 14 anni, e anziani. Questi ultimi vivono poco la città dato che arrivano da queste parti in bassa stagione,vuoi per evitare il caldo e vuoi per le esigue risorse finaziarie.Da giugno ad agosto sono le mamme e i papà a villeggiare a Senigallia tra alberghi, residence e campeggi. In una ipotetica classifica al vertice delle regioni italiane sono i “brambilla” (famiglie lombarde) con quasi il 30% a costituire la fetta più grande delle presenze. Al secondo posto l’ Emilia e a seguire il Lazio (principalmente Roma). In ripresa anche flussi dalla Toscana e a differenza di come si pensi arrivano anche l’Umbria, mentre fanalino di coda è la Valle d’Aosta.Una parentesi va aperta sul movimento dalle cittadine dall’entroterra che incide non poco sui bilanci degli operatori di spiaggia e di molte attività extralberghiere. Pochi, e purtroppo accade da tempo, gli stranieri che con poco più di 6.000 arrivi vedono in testa la Germania. Dunque a trascorre le vacanze sono famiglie con figli relativamente piccoli o addirittura giovani coppie. Nella maggior parte dei casi lavorano entrambe e sono impiegati.”Un buon 30 per cento della clientela -spiega Adriano Zoppini presidente dell’Associazione Albergatori – sono liberi professionisti come artigiani e commercianti, circa il 40% sono invece impiegati e il resto operai. Quest’ultima “fetta” di clientela arriva a Senigallia solo nel mese di agosto”. Praticamente assente il così detto “quadro dirigenziale” che preferisce mete esotiche. Il turista, che può essere considerato il primo critico, nel bene e nel male, e più volte hanno manifestato agli albergatori che gradirebbero una città più curata. Il centro storico piace perché accogliente. Le richieste che vengono avanzate agli operatori turistici per il dopo spiaggia, o comunque per le giornate piovose, sono rivolte sia all’aspetto enogastronomico che a quello paesaggistico culturale.
di Marcello Pagliari
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