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Commercio, crisi continua

Numerose attività del centro storico chiudono i battenti

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Fondiaria Sai Senigallia

L’anima commerciale del centro storico è in continuo fermento con altri esercizi che chiudono, attività che passano da un gestore all’altro e negozi sfitti, che faticano a trovare gente disposta ad investire in un quartiere prestigioso ma al tempo stesso piagato da un giro d’affari piuttosto sofferente, condizionato da fattori generali come da situazioni strettamente cittadine.La crisi è storia vecchia ma per molti commercianti il riordino ha dato loro l’input per prendere decisioni rimandate da tempo e così in diversi hanno deciso di "togliere il disturbo".Tra le attivita pronte a chiudere i battenti ci sarebbe anche l’edicola di piazza Roma e restituire interamente ai pedoni la piazza nel caso la struttura fosse destinata a scomparire, potrebbe essere la prossima mossa del Comune. Finora si tratta solo di un’ipotesi che non trova riscontro in nessuna delibera, però la notizia di un "restailing" per la piazza che si affaccia sul corso e trapelata proprio dalla residenza municipale.In vendita anche il Superbar, locale "cult" di piazza Saffi."Non ho deciso di chiudere per via del riordino -precisa Graziano Valeri, titolare -, ma perché voglio andarmene.Però devo dire che della crisi ne abbiamo risentito molto anche noi".Il proprietario racconta che fino a poco tempo fa il giovedì mattina lavoravano da lui quattro persone e adesso solo due.Un dato che si commenta da solo."Abbiamo delle spese fisse da sostenere come i tavolini esterni che ci costano 150 euro l’uno a stagione – dichiara – contro i 50 euro della media nazionale".Anche il calendario delle manifestazioni avrebbe le sue colpe, perché è vero che il grande evento porta tanta gente in una sola volta, ci spiega, ma è pur vero che tante piccole iniziative portano un discreto numero di persone ogni giorno.La moria delle attività commerciali ha già dato i primi sintomi nei mesi scorsi con la chiusura di un negozio in via Marchetti e di due in via Battisti, solo per citarne alcuni, a cui si aggiungono una boutique ancora in via Marchetti e un’erboristeria di via Arsilli.Oltre agli storici Superbar e Bar dei Cacciatori sono pronti a tirar giù le saracinesche anche un negozio di abbigliamento per bambini in via S.Martino, uno di tappeti in via Arsilli e una boutique in Piazza del Duca. Ma l’aspetto più allarmante è un altro.Molti locali rimasti vuoti, in seguito alla chiusura delle attività, faticano a trovare nuovi acquirenti o locatari.Gli esercenti che nonostante i problemi tengono duro, pur lamentandosi anche dei saldi che non hanno portato gli auspicati incassi, sono tormentati dall’incubo che la svalutazione degli immobili destinati ad attività commerciali, diretta conseguenza della mancanza di richieste, possa portare qualche facoltoso imprenditore a rilevare le botteghe sfitte, snaturando la peculiarità di un quartiere per sacrificarlo in nome di un business standardizzato.
di Sabrina Marinelli

Pubblicato Giovedì 29 luglio, 2004 
alle ore 10:32
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