Il miraggio dello straniero
Per gli albergatori è un'assenza che parte dal lontano 1989
Gli stranieri non amano più Senigallia. Nei campeggi come nei registri degli hotel al massimo è stato scritto qualche nome tedesco o francese, nulla più. In generale l’andamento alberghiero per questo luglio non è stato memorabile. Meno turisti, molti habitué e periodi sempre minori di permanenza. Mancano le ferie o i soldi? Il turismo non si è più ripreso – risponde Alessandro Albonetti dell’Universal – dall’ondata negativa delle alghe del 1989.I prezzi sono aumentati del 4% per gli alberghi come per il resto della vita. Il fatto è che mantenere una struttura alberghiera costa e non rende. Nessuno ne costruisce più. Oggi Francia, Spagna e Grecia, oltre a paesi emergenti come Libia e Tunisia, hanno l’Iva al 5%, noi al 10%: non c’è competitività e gli stranieri se ne vanno".I metodi di sopravvivenza ci sono: offrire il massimo ai clienti, adeguandosi alle sempre nuove esigenze. In primis, visto che il turista tipo senigalliese è la coppia con figli, animazione per i piccoli, in modo che i genitori possano dimenticare il lavoro e rilassarsi in tutto e per tutto. Qualcuno offre doppia animazione, per bambini in spiaggia e per adulti, qualcuno bus che collegano l’albergo a stazione, aeroporto e centro città. "E cambiato il tipo di vacanza – spiega Nereo Grassi del Faro -. Molte famiglie vengono solo il weekend, per venire a trovare gli amici qui in ferie, prenotando letto e colazione. Al massimo le vacanze durano una settimana, in questo caso con pensione completa. Sono per lo più habitué italiani. Gli stranieri è da tre anni che non si vedono"."Contiamo una famiglia di svedesi – racconta Carolina Pardiello de La Vela – e per il resto piemontesi e lombardi. Calano anche gli habitué. Un mese così così, quello di luglio, e calo di previsioni per agosto. Di certo avremo più persone nella seconda metà di agosto, grazie al Summer Jamboree Festival. I nostri frequentatori stanno il weekend o dieci giorni. In pochi si possono permettere i quindici giorni di vacanza d’una volta. I signori più anziani si organizzano escursioni e visite ai paesi, mentre i più giovani stanno al mare e declinano sulle gite solo se il tempo è brutto". Ne emerge un turista d’albergo che cerca la spiaggia, alloggia davanti al mare e non vuole molto altro che riposarsi ed abbronzarsi. Insomma relax allo stato puro.
di Chiara Michelon
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