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Scoperto il dormitorio-lager dei clandestini

Undici rumeni costretti a vivere in condizioni disumane

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Rumeni clandestini sfruttati e costretti a condizioni di vita e di lavoro massacranti. Gli stranieri, undici in tutto compresa una ragazza, erano alloggiati in un capanno e in una stalla nei pressi di Monterado in condizioni igienico-sanitarie precarie. I clandestini erano a servizio della Italstyle, una ditta “fantasma” visto che la sede in realtà era in un’abitazione a Monte Porzio nel pesarese. Per il titolare della ditta, A. L. di 46 anni, e per sua moglie, L. C., 36 anni, è scattata una serie di denunce penali ed amministrative tra le quali una per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A smascherare il traffico di lavoratori in nero è stata la squadra di polizia giudiziaria in collaborazione con gli uomini della polizia autostradale di Fano. Le indagini sono partite da una semplice segnalazione, ma il fiuto degli inquirenti ha permesso di scoprire la realtà. Ogni mattina la carovana di stranieri, “assunti” come imbianchini, si divideva in varie squadre per diversi lavori sul territorio tra le province di Ancona e Pesaro. Il continuo passaggio al casello autostradale di Marotta ha permesso agli inquirenti di seguire i lavoratori nei loro percorsi quotidiani. L’operazione è scattata mercoledì alle 7 e si è conclusa nella tarda serata. Le pattuglie della polizia giudiziaria e della polstrada di Fano hanno bloccato i mezzi con a bordo i rumeni e poi hanno effettuato il blitz nella residenza degli stranieri. In realta’ non si trattava di appartamenti, ma di un capanno dismesso di fianco ad una stalla. Sono stati i funzionari della asl a confermare la precarietà delle condizioni in cui vivevano gli undici rumeni, solo due dei quali erano in regola col permesso di soggiorno. Dalle indagini è emerso che gli stranieri lavoravano ininterrottamente dalle 7 alle 18 ogni giorno, tranne la domenica, guadagnavano da 5-700 euro mensili, a seconda dell’anzianità di lavoro, dai quali dovevano però detrarre il vitto. Nove di loro sono stati colpiti da decreto di espulsione, per gli altri due è scattato l’accompagnamento coatto alla frontiera.
di P.Cu

Pubblicato Venerdì 9 luglio, 2004 
alle ore 11:01
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