I vandali si "trasferiscono" in città. Un raid senza precedenti quello contro l’Arena Italia avvenuto l’altra notte. Vandali, per non definirli in altromodo, se la sono presa con l’edificio che un tempo ospitava importanti spettacoli, teatrali e non, della spiaggia di velluto rompendo quanto fosse a portata di mano e addirittura un’auto d’epoca (tenuta come un gioiello dai proprietari) custodita in un una area a parte dell’Arena.Forzando il lucchetto del portone di ingresso i vandali si sono fatti strada all’interno della struttura e senza preoccuparsi di nulla hanno rotto tutto ciò che veniva a trovarsi sulla loro strada.Insomma rompere per il semplice, e anche stupido gusto di rompere. Nel corso del raid questi loschi figuri hanno trovato un’ulteriore porta, ostacolo che non ha creato loro problemi. Utilizzando probabilmente attrezzi improvvisati i vandali hanno aperto la porta e si sono trovati innanzi un’auto d’epoca, una Fiat 1.500 coupè degli anni ’60. Mai sorpresa poteva essere più gradita per chi fa della stupidita’ la propria bandiera. Nel giro di pochissimo tempo i devastatori hanno iniziato una vera e propria opera di demolizione. Anche l’auto è di proprietà dei titolari della struttura che avevano deciso di conservarla in quel luogo per tenerla lontana dalle intemperie.All’interno dell’Arena Italia erano riposti anche dei sacchi di cacao, forse del vecchio bar, che sono stati debitamente rotti e il contenuto sparso un pò ovunque. Quale fosse l’obiettivo di questi discutibili personaggi è difficile da comprendere. L’Arena Italia è da tempo chiusa al pubblico e soprattutto all’interno cose di valore non ci sarebbero. L’auto d’epoca ha in principal modo un valore affettivo per i proprietari e poi, come si è visto, non è stata rubata ma danneggiata con cattiveria. Dell’Arena Italia se ne era parlato nei mesi scorsi come possibile parcheggio a servizio del centro storico. Ipotesi che è rimasta tale e la struttura (cara a tanti senigalliesi che hanno avuto la fortuna di vederla aperta nel periodo de suo splendore a metà degli anni ’70 quando sulla spiaggia di velluto giungevano importanti compagnie che mettevano in scena le operette) non sarà un parcheggio.La preoccupazione di molti è che i vandali oltre a fare danni sul lungomare abbiano iniziato a predere di mira anche il centro storico. Non più di 1 giorni or sono parecchie cocce situate nelle vie laterali al Corso Due Giugno, sono state ribaltate ed in alcuni casi rotte. Piccole cose ma che sommate a quelle più grandi fanno pensare.Intanto rimane alta la guardia sul lungomare degli operatori balneari che ogni mattina vanno a lavorare sulle loro concessioni con il dubbio, o meglio la speranza, che non siano stati oggetto di malefatte. Nell ultime settimane è accaduto che con le prime luci dell’alba i bagnini si ritrovassero lettini tagliati di netto, ombrelloni piegati e porte delle cabine sfondate. La novità del 2004 sarebbe che il fenomeno avrebbe assunto una dimensione diversa. Ad essere "colpita" non è più la zona centrale ma tutta la costa senigalliese. A poco servirebbero dunque i fari accesi dai bagnini la notte per illuminare il più possibile la spiaggia. Unico dato positivo, almeno sino ad oggi, che sarebbero diminuiti i problemi igienico sanitari. Dai vertici sindacali degli operatori sarebbero giunte in più occasionì richieste di maggiori controlli. Tra le richieste avanzate al comune dal Gibas Confcommercio quella di intervenire con un contributo per avviare un contratto con il servizio di vigilanza privata. Come è noto le tariffe per questo servizio sono imposte alla Prefettura dato che stiamo parlando di una vigilanza armata.Conteggi ufficiali non sarebbero stati eseguiti ma non è da escludere che per "coprire" il litorale senigalliese ci vogliano quasi 30 mila euro.
di Marcello Pagliari