Scarichi un MP3? Quattro anni di galera!
No alla Legge Urbani contro la pirateria!
Come ogni anno a Senigallia ed in molte altre città italiane ed europee si svolge la “Festa della Musica”, ma quest’anno il sempre più insopportabile Governo Berlusconi ha inferto alla musica (a chi l’ascolta ed a chi la fa) un colpo durissimo.Martedì 18 Maggio, nella totale indifferenza degli organi d’informazione, (se ormai è lecito continuare a definirli tali!), il senato ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto Urbani, ovvero il carcere per chi duplica certi file via Internet. Si tratta di una nuova normativa sul diritto d’autore e sulla repressione della pirateria. D’ora in poi, ogni opera dell’ingegno dovrà riportare il “bollino virtuale”, ovvero un avviso che certifica che essa rispetta la legislazione sul copyright e informa sulle pene per chi la viola.Ma la regola si applica a qualsiasi opera immersa nelle reti telematiche. Cd, pagine web, file condivisi, persino e-mail: e gli sms no? Violare la legge Urbani sarà reato penale, se le opere verranno distribuite “per trarne profitto”. L’introduzione della volutamente vaga locuzione “per trarne profitto”, che sostituisce “a fini di lucro”, apre la reale possibilità d’incorrere in sanzioni penali (fino a 4 anni di carcere) anche per chi fa esclusivamente uso personale di file protetti, ovvero per chi scarica degli mp3. Oltre a questo, il DL Urbani aumenta le tasse sui supporti informatici (cd, dvd, masterizzatori), un racket destinato all’onorata Società Italiana Autori ed Editori (SIAE).Questa legge, data la mole d’informazioni da tenere sotto controllo, non potrà mai essere applicata alla lettera, così finirà che pochi sfortunati saranno perseguiti duramente dalla legge, allo scopo di intimidire l’intero popolo della rete. Negli Stati Uniti, che arrivano sempre prima, l’FBI ha già messo sotto inchiesta dodicenni e pensionati.Purtroppo per noi la norma è passata senza grandi opposizioni, infatti, hanno votato a favore tutti i partiti della “Casa delle Libertà” mentre, come nel caso della guerra, hanno fatto gli struzzi, in altre parole si sono astenuti i Democratici di Sinistra, la Margherita, l’UDEUR e lo SDI. Hanno invece votato contro soltanto i Verdi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e la Lista Di Pietro.Per quanto ci riguarda la “pirateria” è il nostro contrattacco contro i prezzi esasperati dei CD e di qualsiasi altro prodotto culturale, che sono ormai divenuti vere e proprie estorsioni legalizzate. La “pirateria” è un processo di riappropriazione diretta delle tecnologie digitali (Mp3, Mpeg, masterizzatori, scanner ), degli odierni mezzi di (ri)produzione, per costruire reti orizzontali, di condivisione e d’autogestione. La “pirateria” è un processo sociale, che non solo viola l’esistente, ma annuncia embrioni di nuove relazioni sociali, e di nuove forme libere della cultura. In pratica parliamo di una generale democratizzazione dell’accesso alle arti ed ai prodotti dell’ingegno. Da sempre riteniamo che le idee sono nell’aria e che non appartengono a nessun singolo individuo, a nessun “Autore”. Infatti, l’autore non è il Genio, ma un semplice interprete, un traduttore. E’ colui che trae una sintesi precaria da flussi d’informazione e di conoscenze che vengono generati e trasmessi dall’intera società e che l’attraversano in lungo ed in largo, come le onde elettromagnetiche. Tutto è prodotto dalla moltitudine e tutto dev’essere a sua disposizione, senza copyright e brevetti. In fondo se non vi è genio, non vi è neanche proprietà!
“TUTTE LE COSE SONO COMUNI!”
Thomas Muentzer, 1524
K.O.A. MEZZA CANAJA
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!