Dopo un secolo chiude il Caffe’ dei cacciatori
Stessa sorte per la libreria Emme
Il centro di Senigallia perde due luoghi storici proprio in una fase delicata, segnata dall’avvio del riordino che rappresenta solo l’ultimo tassello di una rivoluzione nell’aria già da qualche tempo. Segnali emblematici di questo cambiamento sono la chiusura di un bar e di un negozio da decenni punti di riferimento per la città e i suoi abitanti.Chi almeno una volta non è entrato nel Caffè dei Cacciatori? Uno dei bar più antichi di Senigallia che a fine anno chiuderà i battenti e con lui si chiude un’epoca. Il locale di proprietà della famiglia Bartolacci dal 1940 è stato aperto quasi un secolo fa in una zona centralissima, lungo il corso 2 Giugno di fronte a piazza Roma, e se potesse parlare ne avrebbe di aneddoti da raccontare, uno tra tanti l’arrivo improvviso di Schroeder alcuni anni fa. "E’ un bar che ha lavorato tanto – commenta Marisa Ranci titolare insieme al marito Paolo Bartolacci -, chiudiamo perché non ce la sentiamo più di andare avanti e anche noi come tutti in centro abbiamo avvertito la crisi". A fine anno il locale verrà affittato e chissà se il nuovo proprietario deciderà di rispettare la tradizione, conservandone il nome originario e la struttura d’epoca o se invece opterà per qualcosa di più moderno sia per l ‘insegna che per l’arredo. Dopo ventisette anni di attivita’ il 30 giugno chiuderà anche la libreria Emme in via Battisti, un negozio "cult" del centro inaugurato nel 1977 e gestito negli ultimi cinque anni da Stelvio Seghetta e Maria Enrica Medici. "In parte ha contribuito anche il momento critico per gli affari – spiegano -, anche se il motivo della chiusura è personale". In vista della chiusura dal 24 giugno verrà effettuata una vendita di liquidazione su tutti i libri, con sconti del 30% e 50%.Da qualche tempo c’è un via vai di insegne che cambiano, di nuovi gestori che prendono possesso dei vari esercizi commerciali che non sembrano trovare pace, in un centro storico in continuo fermento. L’ultima chiusura e riapertura è avvenuta per un pubblico esercizio di via Marchetti ma è difficile tenere il conto di quanti, di fronte al calo delle vendite, hanno dovuto gettare la spugna e ricominciare altrove. Adesso anche chi bene o male riesce a chiudere in positivo il mese, teme che la nuova rivoluzione del traffico e della sosta possa rivelarsi deleteria per gli affari, una preoccupazione che solo il tempo potrà confermare o smentire.
di s.m.
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