Pioggia di firme per il no
La petizione contro il riordino del traffico nel centro storico
Contro il riordino del centro storico c’è la rivolta dei mille, è questo infatti il numero di firme raccolte dalle tre petizioni nate per contrastare un piano poco condiviso dai soggetti interessati, che ne chiedono con forza la sospensione. In realtà il numero di firmatari è destinato ad aumentare e solo oggi si potrà avere un dato definitivo, visto che la raccolta è andata avanti ieri fino a tarda sera.Ma già il traguardo raggiunto finora è più che eloquente nel descrivere una situazione ai limiti dove, stando a quanto rilevato dai promotori delle petizioni, nove commercianti su dieci hanno aderito alla raccolta. Eppure il giorno stesso in cui la Giunta si apprestava a deliberare, dando l’ok al riordino, le associazioni di categoria firmavano un accordo in cui, pur pretendendo qualche modica, davano il loro consenso ad un intervento che adesso chi opera in centro vuole fermare a tutti i costi.Per la prima petizione ci sono oltre 200 firme, c’è poi una raccolta di limitate dimensioni, basata sulle proteste dei circa trenta venditori ambulanti di Piazza Simoncelli che dal 16 giugno, data di avvio del riordino, dovranno fare "fagotto" per tre giorni la settimana lasciando spazio ai parcheggi. Un vero plebiscito e stata invece la petizione avviata da dieci commercianti del centro storico che coinvolge esercenti, professionisti e dipendenti esterni alle associazioni di categoria, ai quali si sono uniti gli abitanti del centro storico e delle vie limitrofe.Qui sono state raccolte 739 firme nei giorni scorsi ai quali vanno ad aggiungersi quelle ancora da ritirare nella giornata di ieri. Questa mattina il documento con tutte le firme verrà consegnato in Comune per chiedere il blocco ed aprire un reale e concreto dialogo."Riteniamo che prima di effettuare un qualsiasi piano di riordino debba essere risolta la forte necessità reale di individuare e costruire aree di parcheggio nel centro e nelle sue immediate vicinanze – scrivono -, così da permettere a chi deve accedere per lavoro di usare questi parcheggi, lasciando liberi per potenziali clienti quelli più interni del centro e riteniamo che il parcheggio scambiatore del Cityper sia un inutile spreco di denaro".A proposito di centri commerciali propongono di istituire il pagamento nelle aree di sosta di proprietà del Comune. Sia "Il Molino" che "Il Maestrale" utilizzano spazi comunali, più consistenti nel primo caso visto che per l’ipermercato di Cesano si tratterebbe di poche decine di parcheggi in prossimità della Statale. "Riteniamo che non sia stata fatta un’adeguata,completa e capillare azione di comunicazione preventiva nei confronti dei cittadini e – aggiungono -, che l’entrata in vigore di questo piano senza aver risolto prima queste problematiche creerà ulteriore scompenso anche ai residenti delle immediate vicinanze".Le altre richieste riguardano la possibilità di effettuare il carico e scarico senza vincoli di orario, tariffe agevolate anche per chi lavora in centro, una riqualificazione del verde, dell’arredo e della pulizia con particolare attenzione per i giardini Catalani, permessi da rilasciare per un solo anno e in conclusione aggiungono: "La chiusura di via Fratelli Bandiera senza risolvere prima la già problematica situazione di via Pisacane, via Testaferrata, via Cavallotti e via Portici Ercolani sarà un aggravio dell’inquinamento acustico ed atmosferico".Un Piano di riordino che perciò non conosce pace, prima ancora di diventare operativo. Intanto in molti angoli del centro storico sono già state installate le "basi" sulle quali andranno montate le macchinette che rilasceranno i tagliandi per la sosta, da apporre sul cruscotto.
di Sabrina Marinelli
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