Una profilassi estesa ai parenti ed ai cuginetti di uno dei due bambini colpiti da meningite all’inizio di settimana nella scuola materna «A. Veronica» di Corinaldo. Domenica scorsa, prima di accusare i sintomi, il piccolo aveva infatti partecipato ad una festa di comunione ed è venuto a contatto con parenti e conoscenti anche in varie parti d’Italia. La procedura in via precauzionale interesserà però soltanto quanti sono venuti a stretto contatto con il bambino, già raggiunti telefonicamente dalle autorità sanitarie senigalliesi.E’ quanto emerso ieri pomeriggio, nel corso dell’assemblea tenuta nella sala consiliare.I genitori dei quaranta bambini che frequentano la struttura si sono riuniti per avere informazioni dal sindaco, Livio Scattolini e dai responsabili del Servizio di igiene della Zona territoriale 4. "Abbiamo promosso l’assemblea proprio per comprendere meglio l’accaduto – ha spiegato il sindaco, presente con il vice, Emilio Pierantognetti e dell’assessore alla sanità, Daniele Aucone -. Se non ci saranno ulteriori conseguenze, contiamo di riaprire la scala materna lunedì prossimo".Non è successo per fortuna niente di grave; siamo di fronte ad un evento endemico – ha assicurato il responsabile del Dipartimento prevenzione della Zona territoriale 4, Giovanni Fiorenzuolo -. Questo non significa che occorra attenzione e che non bisogna tener abbassata la guardia. I casi di meningite che si sono verificati sono dovuti a batteri che albergano nelle vie respiratorie e che possono provocare anche polmonite od otite. Personalmente ho tenuto i contatti con il Comune, fin da quando siamo stati informati del ricovero del primo bambino. Dal punto di vista dell’agente responsabile una specie". Naturalmente preoccupati per possibili contagi con i loro figli, i genitori presenti hanno chiesto di essere tranquillizzati, soprattutto in merito alla profilassi."Stamattina (ieri ndr) ho telefonato ai medici della zona – ha chiarito la dottoressa Rosanna Rossini, del Servizio di prevenzione – e mi hanno confermato che francamente c’era un certo allarme. Confermiamo che si tratta di episodi frequenti. In questo caso gli antibiotici devono essere presi da chi è stretto contatto con i bimbi".
di Sandro Galli