Festa del cantamaggio, l’orgoglio delle tradizioni
Ultimi preparativi per il 22esimo ritrovo dedicato al canto rituale di questua
Ventiduesima "Festa del Cantamaggio" sabato e domenica a Morro D’Alba. Torna così il canto rituale di questua che da secoli celebra l’avvento della primavera e che affonda le sue radici nei riti pagani di fertilità, augurio e benessere per la comunità contadina. La pratica di portare l’augurio di maggio con questo canto va scomparendo, e proprio per frenare questo declino ogni anno gli autentici portatori della tradizione provenienti da tutte le Marche e dalle regioni limitrofe si ritrovano per rendere viva una delle nostre più autentiche tradizioni.L’evento, curato dal Centro tradizioni popolari, in collaborazione con la Pro Loco, il Forum Associazioni Morresi e il gruppo La Macina, avrà poi la sua degna conclusione nella notte del 31 maggio.Sabato sarà una sorta di preludio alla grande festa, tra corsi di saltarello marchigiano (ore 9.30 e 15; per iscrizioni 3471 1779366).
Alle 18 nell’ Auditorium Santa Teleucania conferenza sui rituali del maggio nella cultura popolare. Tra i relatori, Fabio Di Clemente, docente di Storia delle Tradizioni popolari all’Università di Urbino e Paolo Natali, ricercatore e musicista del gruppo Totarella. A coordinare i lavori sarà Gastone Pietrucci, direttore del Centro tradizioni popolari e della Macina. Dopo la festa popolare "Tutti a balla’", alle ore 22 gran finale con il "Concerto per il Maggio", con i Totarella, gruppo calabro-lucano che presenterà il disco "Le zampogne dal Pollino".
Domenica sarà la giornata clou. Durante tutta la mattinata, i gruppi partecipanti alla rassegna percorreranno le contrade e il paese portando il loro canto di saluto. Nel pomeriggio, dalle ore 16 alle 20, cantori e suonatori popolari si esibiranno in piena libertà, tra la gente, per le vie e le piazze del centro storico. Alle 18, corteo dell’Albero del Maggio, addobbato e infiorato dai bambini della scuola materna, che sarà portato a braccio dai giovani del paese. L’albero, simbolo di fecondità e benessere, sarà poi "piantato" in piazza Farsetti, dove rimarrà esposto per tutto il mese (nella notte del 31 verrà bruciato in piazza Barcaroli, per il "Rogo in piazza dell’Albero del Maggio").In occasione della festa, nei sotterrenei dell’auditorium Santa Teleucania, si potrà visitare la mostra "La buona terra: Mario Giacomeili e la pasquella", con proiezione continua del film-documentario di Lorenzo Brutti "Vivendo cantando. Il Cantamaggio".Lungo la "Scarpa", il camminamento interno delle mura, esposizione e lavorazione diretta di artigianato tradizionale locale.
Per informazioni: 0731/4263.
dal Resto del Carlino
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