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Pochi soldi per insegnare l’italiano

Mentre aumentano gli alunni stranieri nelle scuole elementari e medie

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La società cambia e diventa multietnica. Sui banchi di una scuola dell’obbligo è raro oggi non trovare un bambino straniero. Anche a Senigallia l’affluenza di bambini immigrati è in crescita, soprattutto cinesi, pakistani e magrebini, ma anche europei dell’Est. La difficoltà primaria sta nella comunicazione, se l’inglese, talora studiato nel paese d’origine, non supplisce la carenza.Nelle scuole elementari della città si va dai 25 ai 40 bambini stranieri che, come ci riferisce la preside Angela Leone, arrivano in vari periodi dell’anno: "I docenti dell’istituto frequentano approfondimenti di intercultura, ma esistono pure mediatori linguistici o altri professori finanziati dall’assessorato ai Servizi alla persona, che eroga fondi specifici. Per ogni bambino si studia il modo migliore di inserimento". La varietà di paesi di provenienza e lingue parlate dai bambini, assieme alla diversa qualità culturale posseduta, sono elementi che complicano la questione e non lasciano spazio a un’omogeneità di trattamento. Anche alle scuole medie, dove ci sono circa 40 bambini per istituto, le risorse per i supporti linguistici, divise a seconda del numero di alunni, giungono dalla Regione, chedistribuisce attraverso l’ente locale, ma sono poche, come lamenta il preside della Marchetti, Mario Cavallari: "I fondi si riversano sugli ultimi quattro arrivati, ancora privi di strumenti necessari per comunicare, ma occorre sopperire con insegnanti dell’ istituto disponibili in aggiunta a quelli già forniti. Se i ragazzi arrivano durante l’anno spesso è necessario un mediatore linguistico che incontri la famiglia e stabilisca metodi e orari dell’istituto. L’obiettivo migliore da porsi è quello, come accade in altri Paesi europei, di costituire una classe di accoglienza di immigrati per tutte le scuole della città, che inserisca realmente e proficuamente il giovane nella realtà scolastica. Siamo noi stessi a soffrire se manca la comprensione".L ipotesi avaraguardistica proposta da Cavallari sa vedere oltre: il numero di stranieri da noi aumenta e aumenterà. Nel frattempo è utile per gli insegnanti imparare a comunicare attraverso metodi innovativi, adatti a bambini con culture e radici totalmente diverse dalle nostre. Alla Fagnani-Mercantini vi sono professori con titoli specifici o esperienza consolidata, come osserva il preside Mario Vita: "A volte arrivano ragazzi che non conoscono nemmeno una parola di italiano". Un lavoro mirato per i docenti, col pensiero sicuro che ogni scolaro straniero apporterà all’istituto una cultura nuova da scoprire curiosamente.
di Chiara Michelon

Pubblicato Mercoledì 12 maggio, 2004 
alle ore 10:13
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