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“Niente parcheggi per gli invalidi”

E' la clamorosa denuncia dell'Anmil per la zona di via Piave

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Il giro di ieri con Franco e la sua carrozzina, è stato volutamente circoscritto, avendo scelto di puntare i riflettori sul centro storico, il luogo che più di tutti dovrebbe essere accogliente e attrezzato. Ma la verità è che esistono mille altre barriere architettoniche nella restante parte della città. Impossibile elencare la sfilza di muri da abbattere in ogni quartiere.Ma con l’aiuto della parola, tagliente, esperta e precisa come nessun altra, di chi con passione si impegna a dare sostegno ai portatori di handicap possiamo allargare l’inquadratura e imbatterci in tanti drammi quotidiani. Il vicepresidente dell’ Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, Piccinini ci racconta ad esempio come via Rieti sia inagibile: “La strada tra ferrovia e lungomare è trascurata, marciapiedi a sali scendi e macchine che sfrecciano perché non esiste limite di velocità. E poi mancano i parcheggi per i disabili, ce ne vorrebbero molti di più perché le persone con handicap fisici sono davvero tante: nei pressi dello stadio per fare un esempio ce ne sono solo due. Tra i soci abbiamo una persona in carrozzina ma il problema delle barriere architettoniche non è minore per chi è zoppo e invalido in modo minore”.Parcheggiare per chi trasporta disabili sembra proprio una sfida con l’impossibile, come tempo fa ci raccontarono all’Anffas, l’associazione da anni dedita ai disabili e ai loro familiari, e come oggi dice anche il presidente Rossetti della sottosezione dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro: “Abbiamo fatto varie richieste al Comune per ottenere altri parcheggi per gli invalidi, come davanti al Consorzio di via Piave, ma nessuna risposta è arrivata e nessun parcheggio si è visto. Ce ne bastavano due, in un luogo che è vicino a scuola e farmacia. Al Ponterosso sul lungomare invece c’è la sosta per disabili ma all’incrocio, cosicché le auto che fermano per far scendere una persona in carrozzina devono bloccare tutto il traffico retrostante. Basterebbe spostarla di pochi metri indietro per evitare un pericolo senza senso”. Ci fermiamo nei nuovi giardini di via Marche: una rampa ben fatta per entrare, ma come si fa a salire sul marciapiede e raggiungerla? Lo stesso vale per gli scivoli della Coop Saline: uno e’ spesso bloccato e l’altro è troppo ripido. Un portatore di handicap da solo con la sua carrozzella non ce la fa. Siamo soliti immaginarci un disabile con una persona che lo accompagna, ma per chi guida da solo la propria carrozzina i disagi si moltiplicano. Un piccolo ostacolo puo’ diventare troppo grande, mentre basterebbe uno scivolo o un parcheggio in piu’ a cambiare la giornata di alcuni.
di Chiara Michelon

Pubblicato Venerdì 7 maggio, 2004 
alle ore 10:42
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