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I "divieti" per il Politeama

Sull'ex cinema teatro venduto all'asta pesano i vincoli del Piano Regolatore

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E sul "vecchio" cinema pende la spada di damocle del Piano Regolatore Generale. Proprio così l’ex cinema teatro Politeama Rossini si trova sotto il vincolo dello strumento urbanistico per eccellenza di una città. In soldoni il nuovo proprietario, che vuole ancora rimanere nell’ombra, non potrà trasformare la struttura come meglio crede ma dovrà attenersi a veri e propri obblighi indicati nel Prg. Insomma l’uso pubblico dovrà essere tenuto ben presente. Tutto questo per dire che lo strumento urbanistico indica per il Politeama Rossini un destino da teatro, cinema ma anche un ristorante o addirittura un locale per l’intrattenimento serale. In sostanza si parla di tutto tranne che di una presenza abitativa, quindi no appartamenti.Riportare alla vita la struttura richiederà certamente imponenti e particolari investimenti dopo quello iniziale per l’acquisto che si attesta ad oltre un milione e 800 mila euro. Da quando è iniziata la procedura fallimentare non sono stati pochi gli imprenditori che hanno mostrato interesse sull’edificio per capire e carpire le eventuali intenzioni del comune. Il Politeama Rossini è stato segnato da una lunga serie di traversie economiche.L’edificio e la gestione è stata sempre in mano a privati senza che il pubblico fosse presente in alcun modo. Unica eccezione quando, nella prima metà degli anni’90, il comune di Senigallìa ha iniziato a guardare con occhio diverso il Politeama e tramite i suoi uffici, su espressa volontà dei vertici della maggioranza che governava la città in quel periodo, ha presentato uno studio di fattibìlità che vedeva all’interno della spaziosa struttura un centro congressi. Il tutto sarebbe stato realizzato attingendo ai fondi stanziati dalla legge per i mondiali di calcio. Non se ne fece nulla. Nel giro di poco tempo la società Adriatica che aveva la proprietà del Rossini è fallita. Nel 1994 la chiusura definitiva.Il fascicolo del fallimento è stato così affidato invece al giudice Pierluigi Beccarini del Tribunale Civile di Roma. E proprio il giudice Beccarini ha battuto l’asta che ha segnato la vendita dell’ex cinema teatro. Ora si attende che il fantomatico investitore decida che fare. Allo stato attuale dei fatti, come detto, poco sarebbe possibile cambiare del Politeama, e non solo per la destinazione d’uso. La struttura esterna dovrebbe rimanere tale e a supportare questa tesi vi sarebbero anche le parole dell’architetto Pierluigi Cervellati, autore della proposta del nuovo piano particolareggiato del centro storico.
di Marcello Pagliari

Pubblicato Mercoledì 5 maggio, 2004 
alle ore 11:06
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