Mancano gli ìnfermieri? Facciamoli venire dal Perù. E ‘questa la nuova trovata della direzione sanitaria senigalliese per sopperire nei prossimi mesi estivi alle croniche carenze d’organico di personale specializzato. Tra giugno e settembre, infatti, è ormai impossibile conciliare le sacrosante ferie di tutti i lavoratori con l’esigenza di aumentare l’efficienza del servizio proprio nel periodo ìn cui l’ospedale deve dare risposte alla domanda di residentì e turisti che, di fatto, raddoppia rispetto ai mesi invernali. Da qui l’idea di avvalersi di personale straniero, costituitosi in cooperativa per operare in Italia a tempo determinato.La possibilità è allo studio della direzione della Zona territoriale 4 (la ex Asl) e con ogni probabilità la prossima settimana si conoscerà ufficìalmente il piano dettagliato dell’organizzazione estiva dell’ospedale. Scontata la soluzione, peraltro già sperimentata l’anno scorso, dell’utilizzo di personale peruviano. Altra soluzione è quella di avvalersi dei professionisti già operanti all’ospedale, chiedendo agli infermieri di svolgere ore di lavoro aggiuntive e ben remunerate. Probabilmente si arriverà ad usare un mix delle due soluzioni. Tutto ciò riporta in primo piano il problema degli organici nella sanità senigalliese. "Il piano sanitario regionale – spiega Ezio Amadio, segretario dell’Ali, uno dei sindacati dei lavoratorì della sanità-prevedeva un drastico taglio di posti letto e servizi per l’ospedale di Senigallia. Per fortuna l’impegno comune della Conferenza dei sindaci, dei sindacati e dell’ azienda ha fatto si che questo ridimensionamento non ci sia stato. Tuttavia la trasformazione delle prestazioni ospedaliere, sempre meno orientate allelungodegenze e sempre più fatte di day hospital o di day surgery, ha aumentato la mole di lavoro per il personale infermieristico.Gli organici previsti sono tutti coperti, ma si tratta di organici non in linea con le nuove esigenze. Il carico assistenziale attuale per gli infermieri è molto maggiore rispetto a quando l’ospedale era utilizzato per le lungodegenze".
di Marco Benarrivo