Chiusa l’asta sul Politeama Rossini, ora è caccia aperta al nuovo proprietario. L’ex cinema di via Chiostergi è stato venduto all’asta in questi giorni nel tribunale di Roma. E ora si cerca chi avrebbe sborsato oltre un milione e 800 mila euro per acquistare la storica struttura senigalliese. Ci sono voluti ben 7 mesi e quattro battiture nelle aule del tribunale della capitale per cercare di vendere quello che stava rischiando di subire il degrado del tempo. Finalmente le speranze che Senigallia non si ritrovi con una cattedrale nel deserto in pieno centro si sono riaccese.

Un po’ di storia.
Il Politeama Rossini è stato segnato da non poche vicissitudini economiche. Un teatro che fu anche cinema a luci rosse appartenuto sempre a privati e dove gli enti pubblici non sono mai entrati direttamente se non nella prima metà degli anni ’90. Quando dagli uffici comunali, su indirizzo dei vertici politici del governo cittadino dell’epoca, spuntò uno studio di fattibilità che vedeva all’interno della capiente struttura un centro congressi da realizzare con i soldi delle leggi sui mondiali di calcio. Ipotesi che rimase nel cassetto. Con il fallimento della società Adriatica il Rossini è passato nelle mani di un avvocato della capitale, in qualità di curatore. Il fascicolo è stato affidato invece al giudice Pierluigi Beccarini del Tribunale Civile romano. E proprio il giudice Beccarini ha battuto l’asta che ha segnato la vendita dell’ex cinema teatro.
Ora la domanda che tutti si rivolgono è su chi sia il fantomatico acquirente. Da quando si è chiusa l’asta si è aperta una sorta di caccia al neo proprietario del Politeama Rossini che avrebbe deciso di rimanere nell’ombra. E alla domanda su chi sia la persona che ha firmato un assegno vicino al milione e 800 mila euro si aggiunge quella sul destino dell edificio. E quasi certo che il politeama Rossini non sarà piu’ un cinema. A conferma di ciò il fatto che l’acquirente non è il “re” delle sale cinematografiche Giometti e in più che i cinema attivi in città soffrono già abbastanza così, figuriamoci se dovesse aprirne un altro.
Rimangono in piedi però altre idee che ancora non avrebbero trovato conferme e tanto meno smentite. Tra quelle più insistenti c’è quella che vede nel futuro dell’ex cinema-teatro una sala da gioco. Non stiamo parlando di un casinò, sul quale la città già in passato si è espressa in modo contrario, ma della presenza di una sala per il gioco del bingo, gioco che negli ultimi tempi avrebbe attirato molte persone in varie parti d’Italia e anche nella nostra provincia. Ma anche su questa destinazione d’uso potrebbe sorgere qualche dubbio. La struttura potrebbe essere destinata a teatro e nient’altro. Posizione che sarebbe confortata da uno studio commissionato ad un professionista di Modena che avrebbe studiato a fondo il Piano Regolatore cittadino per trovare un escamotage per trovare un ulteriore “volto” al Politeama.
E proprio in tema di strumenti urbanistici va sottolineato come, a questo punto ci viene da dire in modo sicuramente volontario, l’area dell’ex cinema sia stata estromessa dallo studio dell’architetto Cervellati. È plausibile pensare che, considerate le vicissitudini giudiziarie della struttura, nella bozza del Piano Particolareggiato del Centro Storico sia stato evitata ogni ipotesi, o suggerimento, per evitare che l’asta potesse essere turbata in qualche modo. Ora che la situazione si sta lentamente delineando non e’ detto che qualcosa possa cambiare.
La speranza di molti è che, in un modo o nell’altro, il Politeama Rossini torni a vivere e soprattutto contribuisca a rivitalizzare il centro cittadino.

di Marcello Pagliari