Adesso è l’ora del progetto. Pensiamo che nessun’altra frase possa esprimere meglio ciò che ci lascia le giornate di contestazione, appena trascorse. Venerdì 16 abbiamo occupato l’ex Cantiere Escavazione Porto. Lo abbiamo fatto per creare un punto di comunicazione/contestazione alla “parata pro-guerra”. Lo abbiamo fatto per cominciare un progetto d’autogestione ed autorganizzazione a Senigallia.

Il modo in cui ci siamo arrivati non è stato semplice, né privo di contraddizioni ed errori, ma alla fine siamo soddisfatti delle scelte fatte e dei risultati ottenuti. Che cosa abbiamo ottenuto?

1 ) Siamo riusciti a riaprire ed a restituire alla città un posto molto bello, da 10 anni vergognosamente abbandonato ed ad evidenziare il problema degli spazi sociali in città.
2 ) Siamo riusciti ad allestire al suo interno una mostra fotografica sul G8 di Genova. A rendere disponibile del materiale di controinformazione sulla guerra in Iraq e sul vero ruolo che i Carabinieri stanno svolgendo. A comunicare tramite striscioni e scritte la nostra più assoluta contrarietà all’occupazione dell’Iraq.
3 ) Abbiamo organizzato una festa che, dalle dieci di sera alle quattro della mattina, è stata attraversata e partecipata da centinaia di persone di tutte le età, giunte da tutto l’entroterra senigalliese ed anche da fuori.
4 ) Abbiamo parlato, scambiato opinioni e conosciuto moltissime persone cheper mille motivi sono entrati a visitare il posto ed ad esprimerci la loro solidarietà.
5 ) Abbiamo calato uno striscione di 15 metri durante e dentro la parata dei Carabinieri, (visto dallo stesso Martino).
6 ) Abbiamo dimostrato che una diversa socialità, a Senigallia è possibile e soprattutto è necessaria. Com’è necessario un posto dove l’ingresso sia libero e gratuito e dove i prezzi siano bassi.
7 ) Abbiamo garantito, (ed in qualche modo imposto), il diritto democratico ad esprimere la propria contrarietà ed il proprio dissenso nelle forme che collettivamente già da più di un mese avevamo deciso, senza accettare nessunamediazione a ribasso.
8 ) Abbiamo portato in una città che sembrava assopita un problema politico che molti, più o meno coscientemente, ignoravano.
9 ) Accogliamo positivamente e lo consideriamo anche un nostro successo, il fatto che pochissimi assessori siano saliti sul palco delle autorità.
10 ) Pensiamo d’aver dato forza, oltre che a noi, anche a tutto il movimento per la pace di questa città, se saprà coglierci come ricchezza politica, nel rispetto delle differenze reciproche e non come problema d’ordine pubblico.

A tutti coloro che speravano in disordini e scontri così da poterci condannare come teppisti e violenti. A tutti coloro che speravano che occupando ci saremmo autoingabbiati ed autoghettizzati. A tutti coloro che vedevano l’arrivo dei Disobbedienti marchigiani come la calata degli unni. A tutti coloro che per nascondere il proprio miopismo ed immobilismo politico ci accusano di aver sabotato il movimento pacifista senigalliese. Porgiamo le nostre più sentite scuse. Deludervi è stato un piacere! (A coloro che rasentano l’infamia raccontando che il tutto non sarebbe stato altro che un teatrino organizzato a tavolino con le forze dell’ordine, diciamo che hanno perso un’ottima occasione per tacere). Adesso è l’ora del progetto cioè di come riempire di contenuti e pratiche culturali e politiche un posto occupato.

Per far ciò ritorniamo volentieri fuori della ribalta politica e mediatica. Per noi è la prima volta e non è detto che ce la faremo, per aiutarci non servono sgomberi, ma, tanto per cominciare, elettricità ed acqua! Dall’ex-Cantiere Escavazione Porto, ribattezzato “Kantiere Occupato Autogestito: MEZZA CANAJA”, dopo una riunione al lume di candela!Un ringraziamento straordinario agli straordinari abitanti del porto!
Laboratorio Il Pane e le Rose