SenigalliaNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

“Aprire gli hotel? Costava troppo”

Gli albergatori chiusi durante il raduno: "Due giorni non ci avrebbero ripagato le spese"

844 Letture
commenti

Gli albergatori senigalliesi si difendono dall’accusa di non aver colto un’occasione propizia, come il Raduno Nazionale dei Carabinieri, per fare “affari d’oro”. “Le strutture ricettive che non hanno aperto (circa la metà ndr) sono state costrette da cause di forza maggiore” sostengono Asshotel e l’Associazione Albergatori, che nel delineare le peculiarità degli hotel senigalliesi, ne evidenziano implicitamente anche i limiti. Molti alberghi, infatti, non sono attrezzati per le aperture in bassa stagìone perché non forniti di impianti di riscaldamento o perché alle prese con costi di gestioni troppo alti per il periodo.”Avevamo già fatto presente che aprire un albergo medio di 60 camere per lavorare due giorni non solo non avrebbe portato guadagni ma avrebbe anche fornito un disservizio ai clienti – afferma il presidente dell’Asshotel di Senigallia Alberto Tassi, titolare dell’ Hotel Argentina -. La nostra è stata una scelta obbligata”. A quanto pare la spiaggia di velluto non è ancora pronta per la destagionalizzazione. “Molti alberghi non sono adatti per soddisfare le richieste in questo periodo, le strutture ricettive sono per lo più stagionali e non sono munite di impianto di riscaldamento che invece è obbligatorio in questa stagione- prosegue Tassi -. Quasi nessuno decide di aprire in primavera, sostenendo i costi per la pulizia e la preparazione dell’edificio, per lavorare qualche giorno e poi richiudere. Dopo un mese e mezzo ci si troverebbe punto a capo a dover sostenere le medesime spese. Al di là di tutto, però, va anche detto che Asshotel ringrazia pubblicamente l’Associazione Nazionale dei Carabinieri e l’Amministrazione Comunale per aver scelto Senigallia come tappa del raduno fornendo l’opportunità di pubblicizzare la città in tutta Italia”.Ad accogliere appena 1/3 delle richieste di pernottamento nei giorni del raduno sono stati soprattutto gli alberghi “attrezzati”. “Gli- alberghi aperti sono stati quelli che in grado di soddisfare le richiestedella clientela – spiega Adriano Zoppini, presidente dell’Associazioni Albergatori e titolare dell’Hotel Sirena -. Le quarantacinque strutture ricettive aperte erano composte da hotel a 3 stelle mentre non sono stati presi in considerazione gli ostelli né gli alberghi di un certo livello, così come country house per cui non c’erano richieste. Gli alberghi che sono rimasti chiusi dovevano terminare i lavori di ristrutturazione, altri non avevano l’impianto di riscaldamento, altri hanno rinunciato per carenza di personale”. La decisione, in sostanza, è stata lasciata alla libertà imprenditoriale dei singoli gestori. “Non hanno ritenuto opportuno aprire per uno o due giorni-aggiunge Zoppini-. Inoltre abbiamo saputo che al momento delle prenotazioni, qualcuno ha sparso la voce che a Senigallia gli alberghi sarebbero rimasti chiusi durante il raduno. Una notizia che ci ha molto infastiditi”.
di Giulia Mancinelli

Pubblicato Mercoledì 21 aprile, 2004 
alle ore 10:08
Come ti senti dopo aver letto questo articolo?
Arrabbiato
In disaccordo
Indifferente
Felice
D'accordo

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!


Scarica l'app di Senigallia Notizie per AndroidScarica l'app di Senigallia Notizie per iOS

Partecipa a Una Foto al Giorno