Tragedia di Arcevia
Sgreccia ha ricominciato a parlare
Ha ricominciato a parlare e presto (subito dopo Pasqua) sarà in grado di sostenere l’interrogatorio. Seppure lentamente si sta riprendendo Arduino Sgreccia, l’imprenditore arceviese di 47 anni che lo scorso 13 marzo ha ucciso la moglie ed i due figli piccoli prima di tentare il suicidio. Dopo un intervento di ricostruzione del volto, ora è ricoverato nell’ospedale di Senigallia. La cannula per la respirazione, inserita nella gola, gli impedisce di esprimersi compiutamente.Comunque, seppure con difficoltà, è già tornato in grado di parlare.C’è grandissima attesa per la spiegazione (ammesso che ce ne sia una) che Sgreccia potrà dare al terrificante gesto dello scorso 13 marzo. Quella notte, poco dopo le 3, l’uomo imbracciò il suo fucile da caccia e (così come stabilito dalla perizia balistica e dalle autopsie) prima colpì con un pallettone la gola della moglie, Cecilia Torcellini, 36 anni, poi andò nella cameretta da letto dei figli e sparò due colpi contro la figlia Erika, 11 anni, quindi puntò il fucile verso il piccolo Andrea di appena 7 anni.Stravolto dalla follia, dopo diversi tentativi falliti, si chinò sopra la canna del fucile e premette il grilletto, un pallettone penetrò da un fianco e un altro lo colpì al volto. Quando le ambulanze del 118 e i carabinieri di Arcevia sono arrivati nell’appartamento della famiglia Sgreccia, adiacente al ristorante "Piccolo ranch" di proprietà del fratello, si sono trovati davanti la macabra scena.
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