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L’ha “armato” un raptus

Il pm: nessuna avvisaglia nei comportamenti prima della tragedia

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Anche se dovesse riuscire a superare la crisi, difficilmente potrà raccontare agli inquirenti quel che è successo quella maledetta notte di venerdì.Arduino Sgreccia, 46 anni, nonostante il tentativo di suicidio posto in essere dopo aver ammazzato a colpi di fucile la moglie Cecilia Torcellini e i figli Erika ed Andrea, lotta ancora contro la morte.Il sostituto procuratori della Repubblica di Ancona che conduce l’inchiesta Marco Pucilli, accusa Sgreccia, di omicidio plurimo, aggravato dal fatto di aver posto fine alla vita della coniuge e dei figli. Secondo gli inquirenti, comunque, il delitto non e’ stato premeditato.Ciò significa, evidentemente, che gli investigatori credono che l’imprenditore edile sia stato guidato da un raptus di follia che, esploso improvvisamente nel cuore della notte, lo ha portato ad imbracciare un fucile da caccia a canna lunga custodito al piano inferiore della villetta di San Pietro in Musio e a far fuoco contro moglie e bambini. Il magistrato esclude che in passato Sgreccia si sia lasciato andare a gesti strani od equivoci che comunque potessero far pensare a conseguenze così gravi.Sgreccia, inoltre, a detta degli inquirenti nelle ore e nei giorni precedenti la strage non avrebbe manifestato problemi. E tantomeno avrebbe fatto intravedere un motivo di depressione o di sofferenza. I carabinieri di Arcevia, Fabriano e del reparto operativo di Ancona, all’infuori di alcune scatole di antidepressivi di cui l’imprendìtore faceva ancora uso, non hanno rinvenuto nient’altro di interessante ai fini delle indagini. Gli investigatori in queste ore stanno scavando nel passato di Sgreccia. Un uomo che in paese tutti hanno sempre definito come la classica brava persona, ma chequalche volta avrebbe manifestato strani atteggiamenti. Niente, comunque, avrebbe potuto far pensare che potesse arrivare ad uccidere a colpi di fucile la giovane, moglie e i due figlioletti di 7 e 11 anni. Sulla dinamica del delitto sembrano esserci pochi dubbi La prima ad essere uccisa è stata la moglie in cucina. Poi è toccato ai figli, assassinati nei loro lettini.I corpi dei piccoli sono stati ritrovati supini. Tre colpi esplosi, tre andati a segno, con munizioni di diverso calibro, uscite dalla canna di un fucile che Sgreccia deteneva regolarmente, grazie ad un porto d’amni che, nonostante i suoi problemi di salute, gli era stato rinnovato nell’agosto scorso. Oggi, intanto, verrà eseguita all’obitorio di Torrette l’autopsia sui corpi delle vittime, disposta dal magistrato. Dopo il nullaosta della Procura, verrà fissata la data dei funerali.
di Andrea Massaro

Pubblicato Martedì 16 marzo, 2004 
alle ore 10:40
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