Migliora leggermente dopo due interventi chirurgici al volto e all’addome eseguiti nell’ospedale di Senigallia, Arduino Sgreccia l’imprenditore edile di 46 anni che venerdì notte ha sterminato la sua famiglia – la moglie Cecilia i figli Erika ed Andrea di 11 e 7 anni – per poi spararsi con il fucile da caccia. Restano così intrise di sangue e lacrime le stanze di una villetta nel paesino di S.Pietro. Sessanta anime popolano le pendici di una montagna scenario di una strage familiare. E chi rimane non si capacita, disperato cerca di dare una risposta ad un perché incomprensibile. Quel perché non lo sa trovare neanche il fratello di Arduino, Angelo Sgreccia, lo stesso fratello che ha dato l’allarme e che si è sentito cadere il mondo addosso. Ora Angelo non sa che dire, non sa come affronterà la madre, che cosa dirà ai suoi figli, con l’animo straziato ricorda Arduino: "Era una persona normalissima, scherzosa, simpatica e molto tranquilla".Allora cosa si nasconde nel passato di un uomo che ha distrutto la sua famiglia? "Mio, fratello aveva avuto dei problemi psicologici, tutto è iniziato tre anni fa quando si era messo in testa di fare la dieta, ha perso venticinque chili in tre mesi e da quel momento ha iniziato ad avere dei problemi di mente – dice Angelo -. Si era fatto curare ed era stato anche quindici giorni in ospedale. Era in cura da una dottoressa dell’ospedale di Senigallia, dalla quale si recava ogni due mesi per sottoporsi ai controlli. Adesso stava meglio tant’è vero che la dottoressa gli aveva tolto i farmaci da assumere durante il giorno e doveva prendere solo quelli per dormire".Arduino conduceva una vita normale, un passato segnato da una dieta sbagliata ma era riuscito a ritornare quello di un tempo: "Era tornato come prima, dopo quattro mesi aveva ricominciato a lavorare e aveva voluto riprendere anche la licenza per andare a caccia". Perché se aveva avuto questi problemi gli è stato consentito di tenere il porto d’armi? "Arduino aveva fatto tutte le visite necessarie ed era risultato idoneo, la malattia ormai era passata, aveva solo ricorrenti manie di persecuzione: temeva che qualcuno gli facesse del male. Lui si preoccupava sempre, aveva capito gli errori che aveva fatto, mi diceva: mi sono reso conto di quello che combinavo e mi dispiace, adesso sono ritornato l’Arduino di sempre".Forse non era così e quell’uomo che tanto si raccomandava con il fratello si è reso protagonista di una barbarie che non si dimenticherà facilmente. "Mi è caduto il mondo addosso – dice Angelo – mai avrei pensato a un cosa simile. Era in cura quindi i medici lo controllavano regolarmente, per San Valentino aveva anche regalato i fiori e i pasticcini alla moglie, poi diceva sempre che era fiero dei suoi figli. Non so trovare una spìegazione, non so cosa gli sarà scattato nella testa, non ci mancava niente, eravamo felici. Anche ieri sera era stato al bar da me, aveva preso le sigarette, aveva cento euroattaccate così mi ha detto che mi avrebbe dato i soldi in un altro momento, tutto tranquillo come al solito.Adesso dovrò trovare le parole per spiegare cosa è successo ai miei figli, loro stavano sempre insieme ad Erika ed Andrea. A mia madre gli ho detto che Arduino ha avuto un incidente grave, lei è ricoverata all’ospedale di Pesaro". E adesso che fare? "Ora aspettiamo l’autopsia fissata per martedì, spero tanto che l’obitorio di Torrette possa rimanere aperto per la nottata in modo da poter fare una veglia ed accogliere quanti vorranno pregare per Andrea, Erika e Cecilia".
di Michela Gambelli