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Roulette russa con pistola giocattolo

Minaccia una coppia: Frezza patteggia e se la cava con 5.400 euro di multa

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"Sto giocando alla roulette russa". Avrebbe sussurrato queste parole mentre puntava una pistola alla tempia di un uomo e a quella di una donna, che a turno erano le vittime di un rito sadico e terrorizzante.La pistola era un’arma giocattolo, ma le vittime non ne erano consapevoli, o almeno non avevano certezze al riguardo. Ad ogni click del grilletto premuto sudavano freddo guardando girare il tamburo della rivoltella caricata con un solo proiettile. Era questa soltanto una delle angherie e delle violenze che Maximilian Frezza, senigalliese di 25 anni, avrebbe perpetrato nei confronti di alcuni suoi personalì nemici,in particolare ai danni di una coppia di giovani fidanzati, che senza sapere per quale motivo, venivano presi di mira dal ragazzo. Ieri Frezza, assistito dall’avvocato Carlo Canafoglia, ha patteggiato di fronte al giudice del tribunale di Senigallia la pena di 4 mesi e 20 giorni di reclusione, commutati nella pena pecuniaria di 5 mila e 400 euro. Una condanna che alla fine si è rivelata lieve rispetto alla gravità dei capi d’imputazione, anche perché molti degli accusatori del giovane hanno rìmesso la querela nei suoi confronti. In particolare i fidanzati senigalliesi vittime, tra le altre cose, dello "scherzo" della roulette russa hanno negato in aula molti dei fatti che essi stessi avevano denunciato; una circostanza che in una precedente udienza del processo ha costretto il giudice ad inviare gli atti alla procura per l’apertura di un fascicolo per calunnia e falsa testimonianza a carico dei due. Le accuse originarie non si fermavano alle minacce: in un’occasione il ragazzo che aveva avuto il torto di aver iniziato una relazione con la ex fidanzata dell’ímputatosarebbe stato picchiato da quest’ultimo a suon di calci, pugni e colpi di mazza da baseball, per poi essere trascinato a forza sulla spiaggia dove le percosse sarebbero proseguite così come le minacce che prendevano la forma di frasi tipo "se vuoi rimanere in questa città devi fare come ti dico io altrimenti ti ammazzo". Non contento di prendersela solamente con la coppia di fidanzati, Frezza si sarebbe reso protagonista anche di ulteriori "imprese", come ad esempio un furto di circa un milione e mezzo di vecchie lire al bar Avis di Senigallia o altre minacce nei confronti di alcune persone, per non parlare dell’incendio appiccato ad un ciclomotore. Una serie di reati commessi nel giro di pochi giorni nel settembre 1999 e raccolti tutti sotto un unico procedimento penale, poiché anche le altre persone minacciate o danneggiate avevano vincoli di conoscenza o parentela con la coppia di fidanzati presa di mira. Dopo le prime due udienze del processo il difensore di Maximilian Frezza ha chiesto di poter ottenere il cosiddetto patteggiamento allargato, vale a dire la possibilità di accordarsi sulla pena anche in un momento successivo alla prima udienza in dibattimento. Si è arrivati così alla sentenza di ieri con la condanna a 4 mesi e 20 giorni commutata in 5mila e 400 euro di multa.
di Marco Benarrivo

Pubblicato Mercoledì 3 marzo, 2004 
alle ore 11:10
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