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Discoteche in rivolta contro la nuova legge

Mamamia, Miu Miu e Shalimar ritengono repressiva la nuova normativa

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Allo slogan “Accorcia la notte, allunga la vita” arriva il no delle discoteche senigalliesi. Il disegno di legge alla Camera che il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, giovedì prossimo, illustrerà al Parlamento, non riesce proprio ad entrare nei locali notturni della spiaggia di velluto.Un provvedimento, che la commissione Affari costituzionali della Camera licenzierà tra qualche giorno e che dovrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi. Ma che ha già scatenato le ire dell’associazione italiana imprenditori locali da ballo.Gli fanno eco i direttori artistici dello Shalimar club, del Mamamia e del Miu Miu, veri centri di gravità nei quali si riversa il popolo della notte a Senigallia. “Se facciamo una festa nelle carceri ci divertiamo di più – dice il direttore artistico del Mamamia, Gilberto Mancini – E’ una legge totalmente repressiva”. Eusebio Belli, direttore artistico dello Shalimar club si rivolge invece agli stessi politici: “Non vi preoccupate di come entra la droga nei locali pubblici perche’ in quanto tali, per entrarvi, si paga un biglietto e non si viene perquisiti. Spiegateci invece come la droga entra nelle carceri e nelle scuole”.Belli contesta la mancanza di strumenti che permettano di tenere sotto controllo la situazione. “Siamo tutti contro la droga, ma se non ho gli strumenti come faccio a combatterla – si chiede Belli, che aggiunge – Ora aspettiamo, ma speriamo che il disegno non si abissi come gli altri cinque o sei degli ultimi dodici anni”.C’è troppa confusione per Maurizio Girolimetti, direttore artistico del Miu Miu. “Ormai siamo abituati alle stranezze. Sono convinto che ci siano cose da rivedere ma di qui a mettere una scatola nera mi sembra eccessivo. Posso essere d’accordo su diverse cose, ma vedo molta confusione, ad esempio il problema degli incidenti non si risolve in questo modo”.Fa molto discutere anche l’idea del Governo di fermare le stragi del Sabato sera con l’installazione, in tutti i locali, di una sorta scatola nera che dovrà registrare orari, pressione acustica e condizioni ambientali. I gestori dei locali risponderanno direttamente dell’eventuale presenza di droghe all’interno delle discoteche. Gli imprenditori della notte dovranno poi predisporre un servizio di accompagnamento per quanti non saranno in grado di mettersi al volante: vere e proprie navette per ubriachi o drogati.
di Michela Gambelli

Pubblicato Lunedì 23 febbraio, 2004 
alle ore 10:49
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