Anniversario della Repubblica Romana del 1948
Domenica 15 febbraio "Garibaldi" al Teatro La Fortuna di Monte San Vito
Pressoché in contemporanea all¹anniversario della Repubblica Romana del 1849, il Teatro di Monte San Vito presenta il secondo appuntamento del suo raffinato Cartellone: in programma, domenica 15 febbraio alle ore 21, "Garibaldi", scritto e interpretato dal funambolico mattatore Marco Zannoni. Nel tumulto generalizzato che fu il 1848, con rivolte scoppiate nelle maggiori capitali europee e malcontenti, anche violenti, in varie regioni d¹Italia, a seguito di prolungati fermenti e trattative con l¹autorità papalina, il 16 novembre scoppiava a Roma una disordinata rivolta popolare. Con la fuga del Papa nel regno di Napoli, furono indette per gennaio del ¹49 nuove elezioni, le prime a suffragio diretto e universale. Istituita l¹Assemblea Costituente, dopo soli quattro giorni di lavori Essa proclamava: "Il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal governo temporale dello Stato Romano. Il Pontefice avrà tutte le guarentigie necessarie per l’indipendenza nell’esercizio della sua potestà spirituale. La forma del governo dello Stato Romano sarà la democrazia pura, e prenderà il glorioso nome di Repubblica Romana". Era il 9 febbraio 1949. Si iniziava così un’avventura utopica che sarebbe durata solo fino al 4 luglio dell¹anno stesso. La Repubblica Romana fu il primo stato europeo, seppur non riconosciuto da nessuno, a proclamare che la credenza religiosa era libera e non poteva essere una discriminante per l’esercizio dei diritti civili e politici. Su questo sfondo storico si staglia la figura romantica di Garibaldi, che fu a Roma e combatté a difesa della Repubblica. Il testo di Zannoni, per la regia di Ugo Chiti, racconta in chiave divertita e appassionata la figura del biondo "eroe dei due mondi" nel suo momento di massimo fulgore popolare alla vigilia della spedizione dei Mille, con una prova d¹attore straordinaria che ricrea in scena una miriade di personaggi in attesa del passaggio di Garibaldi e lo vedono con gli occhi semplici e anonimi, ma non per questo poco importanti, della gente comune di un paese qualunque dell¹Italia ottocentesca pre-unitaria. Siamo nel 1859: Garibaldi è atteso in una villa della bassa padana, poco lontano dal luogo dove nel ’49 era passato fuggiasco, in seguito alla sconfitta della Repubblica Romana, insieme alla sua amata Anita morente e a pochi fedelissimi. Oggi la sua popolarità è grandissima, il suo carisma indiscusso; quindi, feste, musica, spettacolo commemorativo per il biondo "eroe dei due mondi", che nel teatrino della villa ne rappresenterà la vita davanti allo stesso Garibaldi. Il pubblico ormai diserta le sale, è nelle piazze, sulle barricate. È Garibaldi l’unico grande interprete dei sentimenti popolari. È un Risorgimento minore, nostalgico e sudatissimo quello a cui assistiamo: raccontato dalle due governanti che tirano "sessanta chili di agnolotti" per gli invitati; da Emma Cataldi, animo nobile e consorte del più terrigno padrone di casa Furio; dalla Banda musicale che prova da tre giorni sotto il sole l’inno di Garibaldi. Piacevolissimo e intelligente, lo spettacolo di Marco Zannoni, è un rutilante, estroso e divertente gioco teatrale condotto in una delle sue prove più esilaranti e fantastiche, che è anche testimonianza di significato civile. Lo spettacolo è in esclusiva regionale. I biglietti (posto unico Euro 13) sono in vendita a Jesi presso la biglietteria del Teatro "Pergolesi" (0731-538355) e a Monte San Vito presso la Biblioteca Comunale (071-7489335): il giorno dello spettacolo, al botteghino del Teatro "La Fortuna".
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!