Senigallia sarà pure la città del pane, con tanto di affollata festa internazionale a fine estate, ma è difficile crederlo quando i panifici sono chiusi perchè hanno scelto di andare contemporaneamente in ferie.La considerazione nasce dopo aver ascoltato il racconto di un senigalliese che l’altro pomeriggio è uscito di casa con l’intenzione di acquistare un po’ di pane, vista anche la successiva giornata dell’Epifania. Intenzione che via via si è trasformata in speranza, in illusione e infine delusione, man mano che sulla porta d’ingresso dei panifici incontrati trovava un cartello.Un cartello inequivocabile: chiuso per ferie.Il pellegrinaggio, ma tanto per rimanere nel genere sarebbe meglio dire la “via crucis”, del nostro lettore prende il via nel tardo pomeriggio, quando insieme alla moglie decide di uscire per fare alcune spese, tra cui l’ acquisto del pane.Prima tappa a vuoto in via Umberto Giordano: luci spente, porta sbarrata, cartello di chiusura.”Poco male – pensa il nostro- da qui al centro un altro aperto lo troverò”.E’ così che risale in macchina e prova in un altro poco distante.Anche qui niente da fare.Si affaccia qualche preoccupazione, il sospetto di non riuscire a trovare il desiderato “filone”.Parallelamente però si delinea la mappa degli altri possibili negozi.”Andiamo verso il centro- dice fiducioso alla moglie – Almeno lì qualcuno sarà aperto”.Il nostro lettore inizia così a segnare le tappe della sua ricerca, in una gara contro il tempo perchè si avvicina la sera, l’orario in cui tutti i negozi abbassano le serrande. Tocca almeno altri quattro panifici e rivendite, tre dei quali in pieno centro storico. Tutti irrimediabilmente chiusi per ferie.Ultimo tentativo: il centro commerciale Il Maestrale, ma qui vista l’ora e considerato l’afflusso di clientela della giornata, non può far altro che “consolarsi” a vedere gli scaffali ormai vuoti.”E’ possibile che in un periodo festivo come quello appena concluso, non ci debbono essere dei turni per i negozi?”, chiede il nostro lettore con una punta di fastidio. Una domanda che giriamo all’Assessorato alle attività economiche, per quello che può servire e alle associazioni di categoria.Così come avviene nel fatidico Ferragosto, anche durante le festività natalizie andrebbe organizzato un calendario di aperture, capace di garantire nel migliore dei modi e nella maniera più diffusa possibile, la funzionalità di certi servizi.Questo pensando anche a particolari categorie di persone, come gli anziani, che spesso non hanno la possibilità di raggiungere centri commerciali o punti di vendita molto distanti dalla propria abitazione.Senza dimenticare che il centro storico, al di là di futuribili progetti di ristrutturazione, non merita di diventare un luogo dove è facilissimo acquistare pantaloni all’ultima moda, ma dove diventa difficilissimo alla vigilia di una festa, trovare un panificio.
di Vincenzo Olivieri