“Dormo per strada e campo di offerte. Ma a Natale e’ dura”
Giuliano, clochard in citta'
Quando si sveglia nel suo improvvisato bivacco sulle scale de "pala Turismo", il "Carlino" con le foto che lo ritraggono mentre dorme a terra è già uscito.Giuliano, cinquantenne, clochard "nostrano", le guarda e non ha difficoltà ad ammettere il suo "status" di vagabondo."Sì, sono io, sono una di quelle persone che passano la notte nell’atrio di questo palazzo" dice.Poi, con tono più severo: "Non siamo però degli extracomunitari!".La voce tradisce un accento del nord.Ed a sentirlo parlare nemmeno si direbbe che possa essere uno di loro, un.., "invisibile". L’inchiesta del "Carlino" avviata ieri sulle persone senza-tetto fa registrare le prime reazioni.A parlare sono proprio loro, i diretti interessati, quegli "invisibili" che purtroppo sono sempre in numero maggiore anche in questa città.
Giuliano, facci capire: chi siete a "bivaccare" in città?
"Non ci sono solo extracomunitari.Le nuove povertà non riguardano soltanto gli immigrati.Noi stiamo per i fatti nostri e non diamo fastidio a nessuno.Purtroppo però spesso ci troviamo ad avere discussioni con certi "volontari" che sembrano prendersi più a cuore dei problemi degli extracomunitari.E a noi chi pensa?".
Come mai bivaccate al pala Turismo?
"Perché non abbiamo un posto dove andare. Non siamo né tossicodipendenti, né alcolizzati, né violenti, né clandestini.Anzi ci teniamo proprio a non mischiarci.Qui tutti ci conoscono e sanno che teniamo tutto pulito e che non diamo problemi.Tra noi ci sono persone che si trovano in questa situazione per svariati motivi".
Ma tu perchè hai scelto la "strada"?
"Io mi ritrovo a fare questa vita per errori che ho commesso in gioventù e che hanno pesato. Ormai è diventata una scelta di libertà.Certo è freddo di notte, di questi tempi.E poi quando si avvicinano le feste di Natale è ancora più duro, soprattutto per chi come me ha anche dei figli che sono lontani".
Come vivi?
"Davanti alle chiese ed in prossimità dei supermercati, con quello che mi viene offerto. Io ed altri.Qui ci conoscono tutti, impiegati, del palazzo e residenti.Sono gli anziani a portarci quasi ogni giorno da mangiare.Vorremmo ringraziarli, perché sono davvero ammirevoli.Soprattutto quelli con le pensioni al minimo e che magari si privano di alcune cose per darle a noi.Dormiamo in quest’atrio perché non vogliamo creare guai a nessuno o prenderci denunce".
di Sandro Galli
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