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La Spiaggia di velluto diventa d’oro

Decreto legge quadruplica i canoni demaniali, scatta l'allarme anche a Senigallia.

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Allarme tariffe per le concessioni balneari anche a Sienigallia – Il Governo, con un decreto legge di recente emanazione, ha quadruplicato per il 2004 i canoni per le concessioni demaniali a fini turistico-ricreativi. Bagnini, baristi, ristoratori e tutti coloro che esercitano la propria attività nelle aree demaniali, pagheranno quindi molto di più per le concessioni. Il rischio è che questo costo ulteriore vada a scaricarsi sul consumatore finale, vale a dire il turista che a quel punto potrebbe essere attratto da mete per le vacanze diverse dall’Italia. Un problema rispetto al quale Senigallia non è certamente immune. Non ha dubbi sull’aumento delle tariffe il deputato dei Ds Marisa Abbondanzieri. «Si tratta – dice – di un colpo durissimo alle imprese operanti nel settore turistico di spiaggia, della nautica da diporto, ai cittadini che vedranno aumentati in modo considerevole tutti i servizi. Il Governo colpisce in modo dissennato l’attività di migliaia di imprese e milioni di cittadini che pagheranno l’ulteriore aumento del costo della vita già oggi insopportabile». E Senigallia, città turistica per eccellenza con i suoi 14 chilometri di costa come reagisce all’aumento delle tasse demaniali? «La notizia di questo aumento è talmente fresca che è ancora impossibile fare delle valutazioni per ciò che concerne la sua incidenza sulle tariffe finali» dice l’assessore al Turismo del Comune di Senigallia Andrea Nardella. «Bisogna in pratica capire fino a che punto si tratterà di un costo gravante solo sulle imprese, che di conseguenza ridurranno i propri margini di guadagno, oppure se si tratterà di un costo che si ripercuoterà sui turisti e sui consumatori finali dei servizi. L’augurio – continua Nardella – è che non si debba assistere ad un aumento dei prezzi, cosa che penalizzerebbe il nostro mercato turistico in un momento nel quale è dura vedersela con paesi concorrenti come la Spagna, la Grecia e la Croazia, dove i costi dovuti alle tasse sono notevolmente inferiori – e non mi riferisco solamente ai canoni demaniali, ma anche all’Iva che in certi paesi non supera 1’8%, mentre da noi è al 20%». E a Senigallia cosa si farà per ovviare a questo aumento d’imposte per le concessioni demaniali? «Sicuramente, come Amministrazione comunale, tratteremo con le categorie interessate per cercare di mantenere l’attuale livello tariffario dei servizi. È vero che il turista, nel momento in cui deve scegliere la località in cui trascorrere le vacanze, guarda più alle tariffe alberghiere che a quelle delle concessioni balneari, ma sicuramente l’eventuale aumento dei prezzi dei servizi sulla spiaggia in conseguenza dell’aumento delle tasse di concessione non può che essere controproducente in termini di concorrenza, soprattutto in questa fase di globalizzazione dell’offerta turistica».
di Marco Benarrivo

Pubblicato Venerdì 10 ottobre, 2003 
alle ore 10:57
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