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Polveri sottili, ora è allarme

A settembre i libri sono stati superati per ben otto volte.

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“Persiste ancora l’elemento di criticità – spiega Simone Ceresoni, assessore alle politiche ambientali – e mi sembra giusto comunicare i dati ai cittadini, perché è nostro obiettivo continuare sulla via della trasparenza, informando e rendendo partecipi i senigalliesi.” Una centralina installata nei pressi della curva della Penna, uno degli snodi principali della città con traffico sempre sostenuto, rileva quotidianamente i valori delle polveri nell’aria. Nel mese di settembre, a parte la giornata più critica del 14, i cinquanta microgrammi sono stati sforati dal 21 al 25, quindi per cinque giorni consecutivi, per poi concedere una piccola tregua, terminata con un’altra impennata dei valori, che si è avuta nuovamente il 29 e il 30. A questo punto è evidente che il fenomeno non può più essere relegato al solo periodo estivo, con sei giorni critici nel mese di luglio e undici in quello di agosto. La speranza era infatti che tutto tornasse nella norma una volta superata la stagione turistica, dove il traffico raddoppiato ed il clima afoso sono stati i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico. “Bisogna agire in una duplice direzione – aggiunge Ceresoni – chiedere alla Regione Marche di riattivare la conferenza tra i vari enti per un accordo sulla qualità dell’aria e poi pensare ad una mobilità alternativa.” In questi giorni l’assessore sta mettendo a punto una proposta, da presentare prossimamente in giunta, che prevede alcuni accorgimenti da prendere in risposta all’inquinamento atmosferico. Tra i suggerimenti proposti non ci sarà il blocco del traffico in alcune giornate, provvedimento adottato in molte città italiane. “Rispetto la decisione presa da altre Amministrazioni – commenta l’assessore – ma non mi sembra una soluzione proponibile per Senigallia. In attesa quindi di conoscere le nuove disposizioni “salva-aria”, il monitoraggio continuerà ad essere effettuato in maniera scrupolosa ed attenta. ” È nostra intenzione installare un’altra centralina simile a quella già presente – conclude Simone Ceresoni – in un’altra zona della città che potrebbe essere il centro storico oppure il lungomare. Nel frattempo continueremo comunque a riportare ai cittadini i dati rilevati in ogni mese.” Mentre si cercano soluzioni ottimali per risolvere il problema spunta un’altra incognita, l’attivazione degli impianti di riscaldamento, che come noto vanno ad incidere, seppur in misura minore rispetto ai gas di scarico delle automobili, sulla qualità dell’aria.
di Sabrina Marinella

Pubblicato Venerdì 10 ottobre, 2003 
alle ore 10:18
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