Antenna selvaggia, il Comune dà lo stop
impianti UMTS, forse saranno smantellati quelli già installati in città.
Sempre più ordine nell’etere senigalliese. Risolta la questione del traliccio per la radiodiffusione di Scapezzano dal quale sono state rimosse nei giorni scorsi le ultime tre antenne funzionanti e del quale si attende a giorni la definitiva demolizione, l’attenzione si sposta ora sulle antenne per la telefonia mobile. Grazie al decreto Gasparri che, di fatto, liberalizzava la possibilità per le compagnie telefoniche d’installare nuovi ripetitori anche a dispetto delle norme stabilite dai Piani regolatori generali dei Comuni, sul territorio senigalliese si è assisto negli ultimi anni ad un proliferare quasi selvaggio di antenne, in particolar modo di quelle per la ripetizione del segnale. Si tratta di antenne di piccole dimensioni, che per funzionare devono per forza trovarsi a breve distanza l’una dall’altra. Molte di esse sono “spuntate” negli ultimi mesi sui tetti degli alberghi e sopra gli edifici più alti della città. Addirittura ai proprietari degli immobili sono giunte numerose offerte da parte delle compagnie di telefonia mobile per la concessione dell’uso di tetti, terrazzi e spazi adatti all’installazione dei ripetitori. Offerte talmente vantaggiose che gli albergatori e i proprietari degli immobili non hanno potuto rifiutare. Va subito detto che non esistono certezze sull’inquinamento elettromagnetico prodotto da questo genere di antenne. Gli studi in materia sono ancora allo stato embrionale, tuttavia quando si parla di salute la prudenza non e mai troppa. «Ecco perché il Prg del Comune di Senigallia prevede a chiare lettere che nuovi siti per l’installazione di ripetitori telefonici potranno essere individuati esclusivamente in zone agricole, lontane quindi dal centro abitato» spiega l’assessore all’Ambiente Simone Ceresoni. «Tuttavia il Decreto Gasparri che di fatto prevedeva una sorta di deregulation in materia, si poneva in aperto contrasto con la previsione del nostro Prg. La buona notizia è arrivata la scorsa settimana – continua Ceresoni – quando la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità del Decreto Gasparri sulla telefonia mobile per eccesso di delega. A questo punto per il Comune di Senigallia si è aperta la possibilità di studiare se è legalmente possibile ridurre in pristino la situazione, vale a dire far togliere le antenne che nel frattempo sono state installate nelle zone urbane ed in particolar modo sopra alcuni alberghi del lungomare. Il nostro ufficio legale sta valutando la situazione». Quello delle antenne Umts, tuttavia, è soltanto uno degli aspetti riguardante i ripetitori telefonici in discussione a Senigallia. «A fine ottobre – ricorda Ceresoni – si riunirà di nuovo il tavolo di concertazione sulla telefonia mobile e sulla radiodiffusione. Sarà quella la sede in cui discuteremo con tutte le parti interessate, compresi i comitati dei cittadini, la predisposizione del piano di localizzazione dei siti per le antenne». Sono infatti i Comuni a dover predispone il piano per l’individuazione dei siti per i ripetitori telefonici, mentre è competenza della Regione, invece, l’individuazione dei siti per i ripetitori radiotelevisivi, sempre previa consultazione con i Comuni. «Nell’individuazione dei siti – conclude l’assessore all’Ambiente – ci atterremo a due principi fondamentali: il funzionamento del servizio e la tutela della salute pubblica». C’è poi un annuncio che riguarda il monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico nelle zone di via delle Cone e di Monte Solazzi, dove sono stati delocalizzati i ripetitori radio che prima erano installati sullo smantellando traliccio di Scapezzano. «Tra poco con l’Arpam inizieremo un monitoraggio ad intervalli regolari, successivamente installeremo vere e proprie centraline fisse di controllo – dice Ceresoni -. I dati poi saranno resi pubblici sia in tempo reale sul sito internet del Comune, sia in altre forme. Il tutto per garantire ai cittadini la massima informazione e trasparenza».
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