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Esclusi nuovi rischi

Per gli alberi abbattuti sotto accusa le potature

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II giorno dopo le violente raffiche di vento la situazione è tornata alla normalità, le strade sono state, liberate dai resti di rami e tronchi d’albero, ma lo spavento dei cittadini su quanto accaduto non si e ancora placato. Danni alle persone non si sono registrati ma almeno in un paio di occasioni si è sfiorata la tragedia, come nel caso del grande pino d’Aleppo che domenica, intorno alle ore 12, si è schiantato al suolo investendo l’intera carreggiata di corso Matteotti e trascinandosi dietro anche un palo dell’illuminazione pubblica. Il peggio è stato evitato perché nel momento dello schianto la strada era deserta, cosi come è accaduto nel giardino di una scuola di Marzocca dove il vento ha raso al suolo un acero, l’episodio si è verificato sempre nella giornata di domenica ed ovviamente l’istituto scolastico era chiuso. Ma non si tratta degli unici casi, infatti anche alcuni tamerici sul lungomare non hanno resistito alla spinta del vento e un pino di via Capanna si è visto spezzare una branca, rimanendo quindi parzialmente lesionato. In questo caso specifico gli esperti dovranno valutare la situazione per stabilire se la pianta versa in uno stato di salute irrimediabile e quindi eventualmente correre ai ripari abbattendola. I cittadini vogliono ora sapere se possono uscire tranquillamente dalle loro abitazioni senza il rischio che una pianta inclinata dal vento possa cedere all’improvviso. “Non ci sono situazioni di rischio – rassicura Simone Ceresoni, assessore alle politiche ambientali – sono stati fatti tutti i controlli e non sono risultate piante instabili, ma allora come è possibile che grandi arbusti abbiano ceduto così facilmente? “Se un albero è cresciuto con un vento dominante proveniente da nord – spiega Stefano Api del servizio Verde Ambiente – può trovarsi in una situazione di fragilità se sottoposto ad un vento proveniente da sud, come quello di domenica”, la direzione dei venti quindi influisce, soprattutto quando soffiano a velocità piuttosto sostenute, di fatto bisogna anche considerare che molte piante erano già malate. “Da quest’anno abbiamo programmato un sistema di screening degli alberi – aggiunge Api – ed è emerso che molte presentano delle carie interne’. Il fenomeno è denominato dagli esperti come “carie del castello”. “Le carie si verificano in seguito a delle ferite da potatura – spiega Riccardo Fattori, agronomo – se l’albero non viene cicatrizzato bene dopo il taglio dei rami, possono formarsi al suo interno dei funghi, dovuti alla stagnatura di acqua, che con il tempo portano appunto alla carie”. Che le potature non siano quindi state eseguite a dovere? Di certo un tronco cariato è soggetto ad un progressivo indebolimento, cui prima o poi farà seguito il cedimento. Nel caso particolare delle piante abbattute dal vento si trattava di esemplari già malati e ciò spiegherebbe il motivo per cui solo determinati alberi abbiano risentito delle eccezionali condizioni atmosferiche, da aggiungere inoltre la situazione resa ancora più precaria dal fatto che il pino di corso Matteotti, per esempio, presentava le radici tagliate, probabile conseguenza della ripavimentazione del marciapiede.
di Sabrina Marinelli

Pubblicato Martedì 7 ottobre, 2003 
alle ore 8:59
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