II santuario in pericolo
Ostra Vetere, la popolare chiesa dedicata a San Pasquale.
II superiore della comunità francescana, padre Rolando Maffoli, manifesta con noi la sua preoccupazione: “Chiesa e convento – ci dice padre Rolando – erano state lesionate dal terribile sisma del ’96. Avevamo controllato passo passo l’evolversi delle condizioni delle strutture, che presentavano lesioni a fronte delle quali si era registrato un primo intervento curato dalla Soprintendenza, con l’effettuazione di una serie di infiltrazioni con micropali e resina espansa che sembravano aver raggiunto lo scopo. Purtroppo, da qualche tempo in qua sono ricomparsi, in particolare nel primo degli elementi del colonnato che percorre longitudinalmente la facciata della chiesa e parte di quella del convento, segni che denotano, a nostro avviso senza equivoci, la necessità di un nuovo intervento. Stiamo seguendo la situazione attraverso il nostro tecnico di fiducia, la monitoriamo giorno per giorno, e riteniamo che sia importante affrontare senza indugio il discorso di una ristrutturazione che elimini definitivamente questo problema che ci assilla”. Il superiore della comunità precisa che era stata a suo tempo prodotta anche una pratica per poter beneficiare delle provvidenze post-sisma e che si è tuttora in attesa di un finanziamento che, sin qui, non è arrivato. Va sottolineato come il santuario di San Pasquale, che nasce ai primi del Seicento come chiesa francescana intitolata alla Santa Croce (la costruzione dell’edificio fu intrapresa nel 1607, forse sul sito di una chiesa preesistente), rappresenti, tutt’oggi un forte elemento di richiamo per il paese, sia per il notevole afflusso di fedeli che, specie in maggio, in corrispondenza delle celebrazioni in onore del santo, si calcola nell’ordine delle decine di migliaia di unità, sia per le molteplici opere d’arte che vi sono conservate. Una emergenza architettonica e culturale il cui spessore reclama attenzione e attende risposte, soprattutto tempestive per evitare l’aggravamento dei danni.
di Raoul Mabcinelli
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