«Abbandono di minori? Semmai è più giusto parlare di un fenomeno legato ai flussi migratori». Il sindaco Luana Angeloni tira le somme dell’inchiesta sull’abbandono minorile, precisando che «il fenomeno ha dinamiche extracittadine ed è strettamente dipendente da situazioni che non nascono a Senigallia e che ad ogni modo non riguardano soltanto la nostra città, ma più in generale ed in egual misura tutti i centri della costa». A Senigallia quindi non esistono bambini abbandonati, semmai, come in tante altre città, ci sono bambini stranieri che sbarcano in Italia nella speranza di ricongiungersi alle proprie famiglie oppure esistono le comunità Rom con abitudini e tradizioni particolari. Spesso i minori Rom trovati nelle strade mentre chiedono l’elemosina sono fermati dalle forze dell’ ordine ed affidate ai servizi sociali. Dopo poche ore sono gli stessi familiari a tornare a prenderseli. «Senigallia è una città accogliente – sottolinea la Angeloni – e nel campo della tutela dei minori immigrati offre risposte di altissima qualità, grazie a strutture selezionate. Il Comune ha un’apposita convenzione sottoscritta con la Caritas». «Attualmente – dice l’assessore ai servizi sociali Giuseppina Massi – nella struttura della Caritas sono ospitati 9 ragazzini, alcuni dei quali sono custoditi, tutelati e fatti studiare da alcuni anni». La legge infatti impone ai Comuni di garantire sussistenza e studi ai minori fino al diciottesimo anno di era. «Questo nei rari casi in cui i minori non se ne vadano a poche ore dal momento in cui vengono portati nelle nostre strutture per loro volontà o perché i familiari vengono a riprenderseli» precisa la Massi. «Duecentomila euro del bilancio comunale 2003 è destinato a quest’opera di accoglienza – sottolinea il sindaco – Una cifra consistente e gravosa, ma che e necessario approntare per dare una risposta di qualità al problema. Lo facciamo non solo perché è un obbligo di legge e fa parte del ruolo istituzionale dell’ente Comune, ma perché è segno di civiltà». L’auspicio di Senigallia, come di tutti gli altri comuni, semmai, è quello di poter contare non soltanto sui propri mezzi, ma anche su qualche trasferimento da parte degli enti sovraordinati. Dopo i primi 40 giorni dall’affidamento del minore, nei quali i servizi sociali effettuano le ricerche dei familiari dopo aver provveduto anche all’identifìcazione del minore stesso, nei rari casi in cui la ricerca non dia esito, la legge prevede l’obbligo di assistenza del minore da parte del Comune. La conferenza dei sindaci dei comuni che fanno parte del territorio della Asl 4 ha presentato il progetto ed ottenuto il finanziamento regionale per approntare una nuova struttura di accoglienza per questi minori di “lunga permanenza”. La struttura sorgerà nei prossimi anni ad Ostra. Un’ulteriore testimonianza dell’impegno di Senigallia e di tutto il territorio dell’ambito sociale sul problema che inevitabilmente, essendo legato al fenomeno dell’immigrazione, è destinato ad acuirsi nei prossimi anni. «Insomma -conclude il sindaco Luana Angeloni – a Senigallia non esiste uno specifico problema di abbandono di minori, ma esistono i medesimi problemi, dovuti all’immigrazione clandestina, che caratterizzano tutte le città. Anzi, probabilmente a Senigallia riusciamo a dare risposte migliori rispetto ad altre parti».
di M.Ben.