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Sugli asili le cooperative in aiuto ai comuni

Esperienze positive a Ostra.

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Sono circa 600 i bambini il cui nominativo è inserito nelle liste d’attesa degli asili nido della provincia di Ancona. Molti i disagi per le coppie in cui entrambi genitori lavorano e che non possono affidare ai nonni i figli. Oltre alla difficoltà, spesso insormontabile nel superare lo sbarramento delle liste d’attesa bisogna fare i conti con gli orari poco flessibili e con le rette piuttosto salate.
Da alcuni mesi un gruppo di cooperative della provincia di Ancona sta studiando il problema e le sue possibili soluzioni. Il progetto, allo studio dal dicembre dello scorso anno, è curato dalla Confcooperative Ancona. L’idea base è quella di coordinare risorse e competenze delle varie cooperative per poter presentare insieme soluzioni efficaci. Il progetto segue una Carta delle Qualità del servizio di asilo nido, redatta dalle cooperative stesse in base alle loro numerose e varie esperienze. Tra quelle già avviate con successo figura l’asilo nido “La Tavolozza”, gestito dalla cooperativa sociale Casa della Gioventù per conto del Comune di Ostra.
Il progetto che ha un respiro di tipo provinciale e coordinato dal dott. Lucio Cimarelli, presidente del Consorzio Solidarietà di Senigallia.
«Ogni anno, con la ripresa delle attività scolastiche – spiega Lucio Cimarelli – le pagine dei quotidiani si riempiono di dati sulla carenza di posti e sui disagi provocati alle famiglie. Per quanto ci riguarda da anni abbiamo fornito la nostra disponibilità e professionalità alla soluzione del problema; a diversi comuni abbiamo offerto un servizio chiavi in mano, fornendo anche la disponibilità della struttura. Tuttavia il dato che più ci incoraggia è l’alto grado di soddisfazione espresso dai genitori rispetto alla qualità del servizio ricevuto: delle nostre indagini sulla qualità e il gradimento del servizio emerge emerso che il 71% del familiari si ritiene del tutto contento ed il 17% abbastanza contento del servizio ricevuto. Queste risposte ci stimolano a proseguire nella strada intrapresa, soprattutto investendo nella formazione e nella motivazione del personale educativo». «Abbiamo creato un network tra le nostre cooperative, riunendo le esperienze più significative presenti sul territorio – sostiene Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Ancona – l’ambizione è quella di arrivare a mettere a punto un modello gestionale che sia sempre più rispondente alle esigenze delle famiglie».
Sono stati mesi di progettazione e di intenso lavoro nascosto, iniziato attraverso un attento studio delle esigenze e un’analisi di fattibilità economico-finanziaria e culminato con corsi di formazione per operatori e dirigenti e con l’identificazione delle strutture adeguate.
Oggi, finalmente, le cooperative coordinate da Confcooperative sono pronte a mettere a disposizione degli enti locali la loro struttura per collaborare ad accorciare quelle liste d’attesa che spesso costituiscono la disperazione di tante giovani coppie.
per il Consorzio SolidarietàFabrizio Chiappetti

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 25 settembre, 2003 
alle ore 7:35
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