Mai più animali in vendita alla fiera di Sant’Agostino
Un gruppo di cittadini ringrazia Ceresoni e rilancia.
Un gruppo di cittadine e cittadini, ringrazia l’assessore Simone Ceresoni, per essere intervenuto riguardo le pessime condizioni in cui erano costretti gli ammali alla Fiera di Sant’Agostino. “Una fiera – dicono – che via via nei secoli ha perduto anche il suo valore, le sue più nobili tradizioni, tanto da essere ormai chiamata la “Fiera delle mutande” e la concomitanza con la Fiera campionaria di nuova invenzione non le ha conferito certo maggior lustro, visto che anche questa viene ormai normalmente definita la “Fiera dei bomboloni”. Lo diciamo perché desideriamo far comprendere meglio come lo scadimento di una pur bella tradizione, abbia portato a rinchiudere per giorni animali quali cani e gatti, pesci e quant’altro in spazi angusti senza le più elementari norme igieniche. Da dove provengono questi animali? Qualcuno ci ha detto che vengono dai Paesi dell’Est o da quelli orientali. Molti di loro erano visibilmente ammalati e tutti soffrivano per il modo con cui erano messi in mostra per la vendita. Ci chiediamo: qual’è quella persona che aspetta la fiera di Sant’Agostino per comprare un cane o un gatto? Ci sono colonie di gatti al cimitero delle Grazie, bellissimi e sanissimi, che aspettano di essere adottati, così come i cani nel canile di Senigallia, che sarebbero felici di avere un buon padrone. Allora? Facciamo cessare questa abitudine, che costituisce una vera sevizie per gli animali”. “Assessore e Amministrazione comunale – continuano – non ci siamo dimenticati dei ringraziamenti, certo, le proposte per il prossimo anno di migliorare la situazione, ci rincuorano, ma desidereremmo una cosa: mai più animali in vendita alla Fiera di Sant’Agostino”.
di g.bet
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