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Si può essere felici anche con l’Alzheimer.

Ogni giorno gli operatori del centro diurno di Senigallia rendono bella la vita degli ospiti.

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Il 21 settembre è la giornata mondiale per la lotta contro la malattia di Alzheimer, un flagello che provoca a milioni di persone in tutto il mondo la progressiva perdita delle facoltà intellettive e della memoria, con gravi ripercussioni sull’autonomia personale. Dal mese di marzo è stato istituito a Senigallia il primo Centro Diurno per le persone colpite dalla malattia. Il Centro rientra nell’ambito di un progetto di sperimentazione regionale, e si basa sulla collaborazione tra Comune e l’Azienda Sanitaria Locale, che provvedono al necessario sostegno economico. Importante è anche il ruolo dell’Opera Pia Mastai Ferretti, che ha messo a disposizione i locali che ospitano la struttura e la cooperativa sociale Progetto Solidarietà con il personale qualificato per questa specifica assistenza. «Non chiamateli malati – esordisce Paola Tonini Bossi, educatrice e coordinatrice responsabile del Centro Diurno – dal momento che l’ambiente non è certamente quello di un ospedale. Basta entrare e venire a fare una visita per rendersene conto. Alle pareti sono appesi i lavori degli anziani stessi: cartelloni con i compleanni o con belle frasi, fiori ed indicazioni varie. Gli ospiti, accompagnati dagli operatori giocano a carte, leggono il giornale o addirittura ballano. Davvero non si tratta di un ospedale». Gli 11 ospiti del Centro Diurno sono per lo più persone serene e visibilmente felici. Spiega la dottoressa Maria Del Pesce, neurologa del Centro Diurno: «L’atmosfera distesa e serena, e soprattutto l’affetto di cui gli operatori circondano gli ospiti ha un effetto estremamente positivo nei confronti dei malati. L’Alzheimer purtroppo è una malattia incurabile, e la sua gravità cresce con il tempo». «Nel Centro Diurno gli ospiti vengono stimolati ad utilizzare il più possibile le capacità residue – aggiunge la dottoressa Anna Lentini della Asl 4 – l’ambiente permette loro di sentirsi compresi e sicuri. In questo modo si riescono ad evitare quasi completamente alcuni dei sintomi peggiori della malattia, e, ma non è ancora dimostrato scientificamente, a ritardarne il decorso». Il compito degli educatori è importantissimo anche per le famiglie. «Uno dei nostri compiti, come Pubblica Amministrazione, è anche quello di mediare tra l’ospite e la sua famiglia – osserva Giuseppina Massi, assessore ai Servizi alla Persona – le famiglie vedono presto miglioramenti nell’umore del congiunto, anche nelle ore in cui rimane a casa. La struttura infatti è aperta ai malati in una fase intermedia, a quelle persone che hanno una scarsissima autonomia, ma che hanno ancora la capacità di svolgere alcune attività». Il Centro Diurno di Senigallia la seconda struttura del genere che nasce nelle Marche, ed è guardata con interesse da altre ASL della Regione per il suo carattere innovativo e sperimentale. Tutte le attività svolte dagli animatori e dagli operatori socio sanitari della cooperativa Progetto Solidarietà sono frutto di una formazione professionale continua. Infine, per aiutare anche i familiari nel difficile compito dell’assistenza in casa, la cooperativa ha organizzato uno specifico «Corso per i familiari dei malati di Alzheimer», giunto alla sua terza edizione.
Centro DiurnoCentro DiurnoCentro Diurno
Centro DiurnoCentro Diurno

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 22 settembre, 2003 
alle ore 8:53
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