“Dietro il lavoro che abbiamo portato m dirittura d’arrivo sulla stagione teatrale 2003/2004 c’è un progetto di ampio respiro, che opera a livello culturale e migliorativo. Compagnie ed attori di ottimo livello si alterneranno sul palco della Fenice, intervenendo per lo più in modo esclusivo a Senigallia. Spettacoli sui generis rispetto al teatro regionale “. La stagione sarà articolata in due parti, una di satira e una classica. Per la satira, grossa novità nel panorama senigalliese, sono attesi tre comici i grande spessore quali Daniele Luttazzi, Sabina Guzzanti e Paolo Rossi. Claudio Bisio invece ha dovuto rinunciare alla partecipazione. Cinque gli spettacoli di teatro di prosa, con imperanti caratteristiche del 900. Si aprono le porte del teatro a fine ottobre, ma si studia già una stagione estiva, come svela l’assessore Albani: “Una stagione estiva di teatro assai particolare, che definisco filosofico-letterario, da legare alla rassegna letteraria di giugno in concomitanza col premio Puccini. Per ogni autore verranno scritti dei testi teatrali, le cui parti verranno messe in scena, secondo un progetto che si situa ai limiti dell’avanguardia. Per l’estate sfrutteremo i luoghi più suggestivi della città”. D’accordo anche il proprietario Giometti, che pensa a qualcosa di particolare e di originale: “Riempire 900 posti è difficile, specialmente in una città turistica dove la gente ha di tutto e di più. In casa tra televisioni a pagamento e scelta di trasmissioni simpatiche si preferisce spesso non uscire e soprattutto non sborsare grosse cifre per divertirsi. Bisogna creare un indirizzo mondano, seguire l’evento in ogni aspetto: questo tipo di lavoro e nell’aria, assieme all’idea di un festival estivo. Ci inventeremo qualcosa di nuovo, tipo un Maurizio Costanzo Show o uno Zelig. Un appuntamento cioè settimanale che non faccia soffrire troppo la struttura. Qualcosa con una scadenza fissa, che sia divertente, bello e che accomuni offerta e domanda. È difficile scegliere, perché l’offerta non è poi cosi eclatante in questo periodo. Chi lavora in televisione, come i comici, che ora vanno per la maggiore, spesso d’inverno sono impegnatissimi e non girano”. In vista un inverno di risate e feroce critica alla politica, che piacerà sicuramente.
di Chiara Michelon