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Asili nido, per 68 bimbi non c’è posto

Nelle strutture comunali la situazione rimane precaria nonostante l'accordo educatrici-sindacati.

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Di questi 42 piccoli (cioè al di sotto dei due anni di età) e 26 grandi (sopra i due anni), ma le continue entrate ed uscite di piccoli modificheranno col tempo le cifre. La situazione rimane ancora precaria, nonostante quest’anno si siano accolti dieci bambini in più nei due asili nido di Senigallia. Grazie all’accordo con educatrici e sindacato ogni asilo nido ospiterà 35 bambini, a seguito di un discorso razionale che ha considerato le presenze effettive mensili negli istituti. Ogni mese infatti dei 30 bambini iscritti solo 22 o 24 erano presenti, perché, si sa, le malattie infettive e virali colpiscono per lo più in età infantile. Ci sono poi due “spazi bambini”, zone intermedie simili agli asili, quello della Cesanella e quello di Montignano, che propongono percorsi pedagogici educativi per bambini tra i l8 e i 36 mesi dalle 9 alle 13 di mattina. Anche in questi ci sono 105 piccoli in lista d’attesa. Diversificare l’offerta diventa una delle possibili soluzioni agli eccessi di piccoli in età acerba: le richieste sono troppo soggettive per generalizzare un’educazione infantile ovunque uguale. Resta aperta la questione terza sezione di asilo nido: invece che costruire una nuova struttura si punta a individuare nei posti già esistenti uno spazio adeguato. Teoricamente la preferenza cade su Marzocca, che pare la collocazione più intelligente: Marzocca, zona in forte crescita demografica e punto di passaggio per la maggior parte dei lavoratori che si sposta quotidianamente verso Ancona, è comoda per i genitori in mobilità. I pochi asili nido di Senigallia vantano una tendenza all’avanguardia, che prevede ampliamento e modifiche della distribuzione interna: delle tre fasce di bambini del nido, lattanti, semidivezzi e divezzi, si erano finora accolti in maggior numero i piccoli delle ultime due fasce. Ma per quest’anno nessun privilegio a una fascia, piuttosto una distribuzione che rivolga le stesse attenzioni a tutte, studiando le differenti esigenze di ognuna. Da qualche anno la strada intrapresa dal Comune nella gestione degli asili nido è stata quella di non affidare il servizio a cooperative esterne, come capita invece in molte altre città, ma di gestire in proprio qualsivoglia componente, per astenersi da un mero calcolo economico e per formare direttamente educatori e educatrici. Se gli asili nido strabordano di infanti, le scuole materne, precisamente 15 nel comprensorio senigalliese, sono al completo ma senza “scarti”. I quattro bambini “di troppo” a Scapezzano e i 13 di meno rispetto alla disponibilità di Roncitelli sono un’eccezione per il territorio, a cui comunque una Soluzione era stata trovata. Nessun bambino senigalliese dai 3 ai 6 anni si troverà a casa, nonostante le statistiche cittadine dicano che l’accrescere del numero porterà negli anni a venire un esubero di piccoli nelle esistenti strutture. La richiesta più pressante in questo ambito implicherà forse una redistribuzione degli istituti, che possa accogliere in futuro tutti i bambini in età prescolare, magari nei locali delle scuole medie.
di Chiara Michelon

Pubblicato Venerdì 19 settembre, 2003 
alle ore 8:29
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