In poco più di un anno abbandonati 26 minori
Solo a Ferragosto raccolti dalla strada tre ragazzini. Alcuni sono scappati dal centro d'accoglienza.
Bambini abbandonati, Senigallia lancia l’allarme. Ventisei minori trovati in stato d’abbandono da maggio 2002 ad agosto 2003. Un bilancio inquietante se si pensa che la spiaggia di velluto conta meno di 50 mila abitanti. È vero che i tempi sono cambiati, ma a quanto pare gli “innocenti”, come venivano definiti gli orfani dell’Ospedale “degli innocenti” di Firenze, quelli ci sono ancora. Chi sono e da dove vengono questi piccoli? Ecco le domande che rimangono aperte. Una cosa è certa, è sempre più ingente il numero di questi piccoli senza fissa dimora: da maggio dello scorso anno ad agosto di quest’anno il centro di prima accoglienza ha accolto 26 ragazzini dei quali 6 solo nell’ultimo mese che ha raggiunto una punta massima, mai registrata prima, di 3 interventi nella settimana di ferragosto. Molti dicono che sono figli della strada, magari di quelli che ti vengono a chiedere l’elemosina al semaforo. Quelli che vengono emarginati perché considerati diversi, poi scovati dalle forze dell’ordine e portati al centro di prima accoglienza. Sono i figli di nessuno che trovano una voce amica, un pasto caldo e un letto sicuro alla Caritas. Nell’ultimo anno il Comune di Senigallia ha stipulato un protocollo d’intesa con la Caritas diocesana proprio per affrontare questo problema. Ma ora le cifre spaventano anche la dirigenza. «Siamo rimasti molto sorpresi, il numero dei minori in stato di abbandono è raddoppiato nell’ultimo anno» dice il presidente dell’associazione “II Seme” Mirko Sbrollini. «La settimana di ferragosto è stata la peggiore, abbiamo accolto 3 ragazzini nell’arco di sette giorni. Cerchiamo di spiegarci i numeri pensando al fatto che in estate la presenza dei venditori ambulanti aumenta a dismisura». Ma da dove vengono questi bambini? «Molti arrivano dall’est europeo, soprattutto dalla Bosnia, Serbia, Croazia, Albania, Romania ma ci sono anche molti marocchini e ultimamente abbiamo accolto anche un cinese. A Natale sono stati qui anche 4 iracheni ma si sono fermati solo un paio di giorni». Spiega Sbrollini. Molte di queste vite desiderano davvero un luogo sicuro e qualcuno che li tuteli, altri invece non sono affatto interessati a questo. Molti dei ragazzi che vengono portati qui dalla polizia municipale non intendono restare infatti capita spesso che scappano durante la notte – continua Sbrollini -ci sono ragazzi che vogliono rimanere fuori ad elemosinare o che hanno un parente, magari clandestino, che non può tornare a prendersi il ragazzo proprio perché non è in regola. Molti sono stati anche questi casi. Pochissimi ragazzi hanno sfruttato pienamente il periodo dell’accoglienza, circa il 40% di loro scappa nel giro di quarantotto ore, solo il 30% dei minori viene ripreso dalle famiglie, del rimanente 30% si occupa comunque l’assistente sociale che provvede, come ultima chance, a mandarli in una casa famiglia». Dei minori trovati nel mese di agosto, alcuni sono scappati, altri sono stati ripresi dalle famiglie e solo uno è ancora al centro. Si tratta di un marocchino di 17 anni senza documenti, proprio per questo l’amministrazione ha provveduto a farlo sottoporre ad un rx del braccio. I ragazzi trovati in stato d’abbandono, una volta scovati dalla polizia municipale, vengono affidati temporaneamente al sindaco e sono accompagnati al centro di prima accoglienza che provvede in primis a far avere un colloquio al ragazzino con un assistente sociale, poi ad accoglierlo per 45 giorni prorogabili fino a 60 in casi eccezionali. In questi due mesi l’addetto dell’Asl pensa a trovare una dimora fissa al piccolo, come prima cosa cerca di rintracciare i genitori e se questi ultimi non si fanno vivi, il minore viene mandato in una casa famiglia.
di Michela Gambelli
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