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Erosione, traballa il fronte comune

Senigallia non boccia il piano della Regione, difficile l'accordo con Montemarciano.

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Avanti insieme, ma ognuno per conto suo. Il vertice dei tre Comuni costieri interessati dal fenomeno dell’erosione. Senigallia, Montemarciano e Falconara, previsto per oggi pomeriggio, si annuncia quanto mai complicato. Il fine è lo stesso: proteggere il tratto di costa che si estende dalla foce del fiume Misa fino a quella dell’Esino ma nel rispetto dei diversi punti di vista. Ma su come ottenere l’obiettivo le posizioni sono distanti. Al punto che al momento sembrano un miraggio le osservazioni congiunte da avanzare al Piano di difesa della costa presentato dalla Regione. Intransigente la posizione del Comune di Montemarciano che ha già dichiarato di non condividere il Piano regionale così com’è. Toni, invece, molto più morbidi da parte del Comune di Senigallia. «Siamo intenzionati a seguire le indicazioni fomite dal Piano regionale – assicura l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Mangialardi – condividendo la visione conservativa del patrimonio naturale e paesaggistico della costa non contaminato da barriere per ciò che riguarda il tratto compreso tra Senigallia e Marina di Montemarciano. Il che significa che a nostro avviso ogni intervento dovrà essere fatto rispettando questa peculiarità». E l’intesa con gli altri Comuni? «Siamo convinti dell’opportunità di dover ragionare insieme perché qualunque intervento messo in atto da uno dei tre enti avrà ripercussioni sugli altri» aggiunge Mangialardi. «Del resto già da tempo abbiamo ribadito la volontà di far parte di un gruppo di lavoro coordinato con Montemarciano e Falconara per intervenire nell’unità fìsiografìca compresa tra la foce del Misa e dell’Esino». Già, ma tra Senigallia e Montemarciano chi modificherà la propria linea? Difficile pensare che la spiaggia di velluto oggi si converta alla linea dura, così come il sindaco di Montemarciano, Cingolani, non sembra pronto ad abbassare la guardia. Diversa, soprattutto, è la situazione d’allarme che investe i due Comuni. Attualmente il fenomeno erosivo lungo i 14 chilometri di costa senigalliese può dirsi tenuto sotto controllo, anche se da sud arriva ,un campanello d’allarme. «A nord, dalla zona del porto fino alla foce del Cesano, la situazione è “bloccata” – spiega l’assessore – e questo grazie ad interventi di ripascimento fatti al Cesano e al potenziamento delle scogliere nel primo tratto, poi ovviamente si attendono i risultati del Piano regionale ed altre risorse. Nella parte opposta, invece, la situazione è più preoccupante perché c’è un grande trasporto di materiale ghiaioso che arriva da sud e qui il fenomeno erosivo è piuttosto evidente». Anche sulla scelta della tipologia di interventi da seguire le idee sembrano ben chiare. «Meglio di gran lunga uno strumento puntuale come il piano regionale di difesa della costa che soluzioni d’emergenza che non risolvono definitivamente il problema o addirittura possono aggravarlo – dice Mangialardi – è ovvio che sarà anche la Regione stessa a contribuire al finanziamento degli interventi necessari ma ricordo che in passato, dove possibile, il comune di Senigallia è intervenuti con risorse proprie per snellire e accelerare i lavori di intervento».
di Giulia Mancinelli

Pubblicato Martedì 16 settembre, 2003 
alle ore 9:56
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