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Presentato al Demanio il futuro della costa

Ciccoli e Girolimetti stringono i tempi per bloccare la variante urbanistica del Comune.

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La variante urbanistica della zona costiera di Senigallia è arrivata fino a Roma. Mentre in Consiglio comunale è giunta in dirittura d’arrivo la discussione e la relativa approvazione della variante imposta dal Sio, lo studio d’inquadramento operativo che ridisegna per il futuro i 14 chilometri del litorale senigalliese, alcuni esponenti di An si sono recati nella capitale per rendere edotti del nuovo progetto i vertici della direzione nazionale del demanio. In particolare il segretario regionale di An Cario Ciccioli ed il consigliere comunale di Senigallia Gabriele Girolimetti si sono incontrati ufficialmente con il direttore nazionale dell’Agenzia del demanio, l’architetto Elisabetta Spitz. Ciccioli e Girolimetti, dopo aver incontrato nei mesi scorsi il ministro Tremonti, il viceministro Baldassarri, il direttore dell’agenzia del demanio di Ancona e gli operatori turistici tra cui i proprietari di ristoranti, bar e camping, hanno inteso parlare anche con la Direttrice Nazionale Spitz, della situazione degli immobili del Demanio, sia in vista della vendita di tali beni e sia in vista di strumenti urbanistici quali la variante di tutela e qualificazione delle zone costiere approvata dal Consiglio comunale. I rappresentanti di An intendono mettere a conoscenza dei diretti interessati – quali appunto il demanio e i rappresentanti del governo centrale – della situazione degli immobili che dovranno essere cartolarizzati e della futura destinazione dopo l’approvazione della Variante e anche delle scelte della Amministrazione comunale di Senigallia che ad esempio per i campeggi prevede lo spostamento sulla zona collinare causando, secondo gli esponenti di An, un ingente danno a tali operatori turistici e a chi vi soggiorna. «Il demanio – scrivono gli esponenti di An – lì dove ora sono presenti molte attività turistico ricettive riscuote affitti notevoli e nei terreni appartenenti al patrimonio disponibile dello Stato, secondo le indicazioni del Sio e ora della variante, la destinazione a verde Pubblico di tali aree metterebbe in condizione gli operatori turistici di veder compromessa definitivamente la loro attività». Tali operatori per l’appunto già da mesi hanno spedito un ricorso al Tar, scritto lettere di protesta, inviato una lettera di diffida all’Amministrazione comunale notificata all’Agenzia del demanio e alla Corte dei Conti e avanzato richieste di risarcimento. La richiesta degli operatori è quella di stralciare dal Sio la parte riguardante lo spostamento dei campeggi.
di Marco Benarrivo

Pubblicato Giovedì 11 settembre, 2003 
alle ore 10:10
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