“Anodonta” la vongola misteriosa!
Reportage di 60019News presso il lago di Gasparin.
Alcuni giorni fa girava la notizia del ritrovamento di grosse vongole nel lago oggi in secca denominato di Gasparin così la redazione di 60019 ha inviato i suoi reporter a verificare e compiere il suo primo reportage.
Nelle foto le vongole trovate dai nostri reporter nel lago in secca.
L’ evento non è eccezionale ma ben conosciuto dagli ecologi. Il Bivalve Filtratore Anodonta (Anodonta cygnea) esiste in quasi tutti i laghi di acqua dolce e gli amici dell’avventura ci illuminano al riguardo.
di Massimo Mariselli
Anodonta a capo di lago
a cura di Amici dell’Avventura
Consultando enciclopedie ed interpellando il web, troviamo questo mollusco bivalve in acque dolci, stagnanti e per la maggior parte di esso nascosto sotto il fango.
A Capo di Lago giunge una ventina di anni fa per opera di un buontempone, tal Valentino, che da anni non si immerge in queste acque che lo hanno visto interprete e protagonista principale di imprese glaciali. Furono trasferite dal Lago di Garda in un numero limitato , l’intento era la bonifica del fondale del laghetto, in quanto una cisterna di nafta era caduta accidentalmente, inquinando la parte antistante il piccolo porticciolo. La particolarità di questo mollusco è la prolificazione. Verso primavera rilascia (ogni esemplare), un numero considerevole di uova fecondate (25.000-30.000), che per la maggior parte vanno a compensare l’alimentazione delle specie ittiche. Poche, viceversa, si attaccano con uno speciale uncino alle branchie interne dei pesci ed a volte alle pinne della coda, e ci rimangono per circa un anno, fino a che la crescita non permette loro una certa autonomia per la difficile sopravvivenza. La temperatura dell’acqua a Capo di lago non è certo delle più miti; esistono parecchi termoclini a diverse quote batimetriche, per arrivare a +3° sul fondo(-44 metri), nel corso di tutto l’anno. Nonostante questo i molluschi hanno prolificato in modo progressivo e continuo, lo si riscontra guardando (come i cerchi interni di una pianta recisa), il guscio esterno, dove questi sono più o meno ravvicinati, secondo le variazioni di temperatura, dovuta anche alla profondità, ed al periodo stagionale della crescita. Le Anodonta sono diffuse in particolar modo su tutto il perimetro del lago a quote contenute; dai -2 ai -7 metri.
Osservati in acquario,tendono a spostarsi con movimenti lentissimi, ogni tre minuti circa, in modo da distanziarsi gli uni dagli altri, tramite una lingua bianca che fuoriesce dalla parte inferiore del mollusco, posto in posizione verticale. Nell’ambiente naturale, d’estate emergono dal fango 2/3 centimetri; d’inverno ed a profondità progressive, solamente pochi millimetri, per poter in ogni caso filtrare e pertanto alimentarsi tramite uno speciale pettine posto nella parte superiore. Ultima considerazione, si chiede agli improvvisati apneisti lacustri di non raccoglierle per poi lasciarle, dopo averle mostrate ai soliti increduli, sul muretto ad imputridire come sovente capita.
A.V.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!