In trappola il ricattatore degli omosessuali
Per estorcere denaro usava foto imbarazzanti e lettere che le vittime erano costrette a scrivere con la forza.
Arrestato dalla Polizia di Senigallia un uomo accusato di sequestro di persona, rapina ed estorsione. La cattura dopo un lungo appostamento notturno e un successivo inseguimento sulla statale. La “specialità” del malvivente arrestato era quella di intrattenere rapporti omosessuali con “insospettabili” che poi ricattava avvalendosi sia di foto, nelle quali le sue vittime apparivano in atteggiamenti inequivocabili, sia di lettere dal contenuto scabroso che i ricattati erano costretti a scrivere a forza. Per questi motivi Tommaso Monari, 38 anni, era ricercato da 4 anni. Su di lui pendeva un mandato di cattura emesso dalla Procura Piacenza per fatti che risalgono al settembre 1999 quando, con l’arma del ricatto, Monari aveva sottratto 50 milioni di vecchie lire e numerose carte di credito al preside di una scuola di Piacenza con il quale aveva avuto rapporti omosessuali. L’uomo è stato bloccato nella prima mattinata di ieri dopo un inseguimento della Polizia, successivo ad un’intera nottata di indagini ed appostamenti eseguiti dagli uomini del Commissariato di Senigallia. Tutto è iniziato l’altra sera, quando nel corso delle attività di prevenzione, la Polizia ha individuato l’auto intestata al ricercato posteggiata sul lungomare. Auto tenuta sotto controllo sino alle 6 del mattino, quando due uomini sono saliti sulla vettura e sono partiti in direzione nord sulla statale. La Polizia ha seguito l’auto fino a Ponte Sasso di Fano dopo di che quattro pattuglie hanno bloccato la macchina. Gli agenti si sono avvicinati all’auto armi in pugno ed hanno fermato gli occupanti: Tommaso Monari, e un altro uomo dal pedigree non proprio immacolato. Monari è ora rinchiuso a Montacuto mentre il suo accompagnatore, sul quale non pende alcun ordine di cattura, è stato lasciato in libertà. I due avevano trascorso la notte in un albergo del lungomare. La titolare dell’hotel è stata denunciata per non aver registrato due ospiti nelle schede previste dalla legge e non aver comunicato i loro dati alle forze dell’ordine.
di Marco Benarrivo
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