Mariachi, contestazione selvaggia
In mille, nella notte, contro l'hotel Argentina. Cori e insulti: forze dell'ordine allertate.
Ancora una notte tumultuosa sul lungomare senigalliese. La guerra dichiarata dagli avventori del mexican-pub Mariachi al titolare dell’hotel Argentina è proseguita anche l’altra notte con modalità ancora più esplicite rispetto a quelle della sera precedente. Essersi visti puntare addosso una pistola (seppur un’arma giocattolo) da parte di Alberto Tassi, il titolare dell’albergo che per il suo gesto è stato denunciato per minacce, non ha intimorito i contestatori. Anzi, se venerdì sera erano stati circa in 300 a manifestare il loro disappunto con cori da stadio, urla e insulti, sabato sera i clienti del Mariachi inferociti per la chiusura anticipata del locale erano più del doppio. Non solo: stavolta i più esagitati sono passati a vie di fatto lanciando contro le vetrate dell’Hotel Argentina accendini e monetine. Polizia e Carabinieri hanno vigilato su quanto stava accadendo presidiando la zona con diverse pattuglie. Non si è verifìcato nessuno scontro fisico anche se non sono mancati momenti di alta tensione. I contestatori avevano preparato anche uno striscione sul quale campeggiava la scritta Argentina: non dormite più.
L’atmosfera era quella che si respira di solito fuori dagli stadi di calcio quando entrano in azione gli ultras: lancio di oggetti, cori, insulti e Polizia che fa da scudo tra le due tifoserie contrapposte (in questo caso tra i clienti del Mariachi e l’hotel Argentina dentro al quale erano asserragliati i titolari e gli ospiti dell’albergo). Per fortuna, al di là dell’iniziale lancio di accendini e monete, la situazione non è trascesa e non è stato necessario un intervento diretto da parte delle forze dell’ordine che già dall’inizio della serata avevano posto diverse pattuglie a presidio dell’area interessata dagli eventi, facilmente prevedibili dopo quanto accaduto la sera precedente. La protesta dell’altra notte è stata tanto intensa quanto di breve durata. Già all’1:30 la folla si era diradata e la situazione sul lungomare Dante Alighieri era tornata alla normalità. La vicenda che oppone il pub Mariachi, uno dei locali più frequentati dai giovani di Senigallia, e l’hotel Argentina è nota: il titolare dell’albergo ha intentato una causa civile nei confronti del titolare del pub denunciando che l’emissione del rumore proveniente dal locale va oltre i limiti di tollerabilità per gli ospiti delle camere sistemate sul lato sud dell’albergo, quello adiacente al Mariachi. Il giudice ha dato ragione all’albergatore, obbligando il proprietario del pub a chiudere i battenti all’una di notte fin quando il locale non sarà completamenti insonorizzato. I tantissimi ragazzi che frequentano abituai mente il Mariachi però, privati già all’una del loro locale preferito, non accettano la sihanno inscenato la proteste contro il titolare dell’Argentina- Sul lungomare di Senigallia si respira un’aria elettrica anche perché il disagio dei gestori dei bar e dei locali va al di là del semplice contrasto tra Mariachi ed Argentina. E’ probabile che la protesta si allarghi.
di Marco Benarrivo
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