L’assessore fa lo screening
Un'indagine del Comune per conoscere bisogni e necessità. E nelle case arriva il questionario.
Prende il via l’indagine del Comune per far fronte ai bisogni dei cittadini. L’amministrazione comunale promuove un’iniziativa per conoscere meglio i bisogni dei cittadini, avvicinare le famiglie e migliorare l’organizzazione dei servizi alla persona. È stata avviata infatti, in questi giorni, un’indagine campione tra gli abitanti di alcune zone della città e delle frazioni, individuati casualmente. Il questionario presenta domande inerenti lo stato di benessere, la vita di relazione e i problemi sociali di alcune zone. A ritirarlo, in ogni famiglia campione, sarà un’assistente sociale che si recherà in ogni singola abitazione anche per aiutare chi si fosse trovato in difficoltà nel compilarlo. Le risposte rimarranno anonime e il ruolo che il cittadino potrà svolgere sarà di rilevante importanza. Grazie al questionario, infatti, l’assessorato ai servizi alla persona potrà verifìcare alcuni bisogni del quartiere dove vive l’interessato e quindi provvedere, in qualche modo, ad approntare delle risposte che possano migliorare la qualità della vita dei residenti. «Si tratta di un modo per conoscere meglio le zone, i quartieri e le frazioni, insomma un po’ tutta la città. Attraverso questa indagine miriamo a capire quali sono i bisogni dei cittadini, ciò che manca in alcune zone e quello che invece li soddisfa». Ha detto l’assessore ai servizi alla persona Giuseppina Massi. Il questionario per la rilevazione del benessere psico-sociale in aree urbane e periferiche del Comune di Senigallia è composto da ventidue domande, delle quali venti a risposta chiusa, dove il cittadino è invitato a rispondere con una crocetta su un no, poco, abbastanza, molto oppure non so e due aperte dove può esprimere un vero e proprio giudizio. Fanno parte del test anche domande personali, quali «Negli ultimi tempi hai avuto problemi di lavoro?» oppure «Negli ultimi tempi hai avuto problemi di salute?» e quesiti che invece interessano l’intera comunità, come «Nel quartiere i bambini possono giocare liberamente senza pericoli?» o ancora «Nel quartiere i giovani sono soggetti a suo parere a rischio di devianza o emarginazione?». Il questionario interessa anche i bisogni di chi è meno giovane, con domande del tipo «Nel quartiere ci sono spazi di aggregazione per gli anziani?».
di Michela Gambelli
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