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Medico si getta nel vuoto forse per un senso di colpa

Claudio Guazzugli Marini aveva un ambulatorio a Castel Colonna. Il dramma a Pesaro. Poco più di un mese fa era rimasto coinvolto in un incidente stradale in cui era morto un giovane papà.

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II suo addio alla vita, a 56 anni, Claudio Guazzugli Marini l’ha dato all’alba dell’altro ieri lanciandosi dalla terrazza del quinto piano dell’appartamento della madre, un elegante e signorile attico di via San Francesco a Pesaro. Come medico aveva curato centinaia di pazienti, ma non è riuscito a lenire quelle ferite della mente che lo stavano lacerando: alle 6 si è lanciato nel vuoto da un’altezza di venti metri. Benestante, affermato, benvoluto e amato a Castel Colonna dove da oltre vent’anni era il dottore del paese, a Guazzugli Marini la vita di single di successo si era rovesciata all’improvviso la mattina di 40 giorni fa. Era l’11 maggio quando nei pressi di Falconara, lungo la variante alla statale 16, la sua Clio aveva invaso la corsia di marcia opposta mentre transitava una vecchia Y10: la pioggia, l’asfalto viscido, lo scontro, le grida, il sangue… il medico se l’era cavata con un trauma cranico e la frattura scomposta di un gomito. Un miracolato l’aveva definito chi l’aveva soccorso. Nessun miracolo invece per l’altro conducente, Michele Ricci, 26 anni, fresco sposo e padre di due bimbi piccoli, morto sul colpo. Da quel giorno Guazzugli Marini non aveva più riaperto i suoi ambulatori di Castel Colonna e di Ponte Rio di Monterado: prima l’intervento chirurgico, la degenza al Torrette, poi il ritorno nella casa di Senigallia per la convalescenza. Solo con i suoi ricordi che la presenza della famiglia – l’anziana mamma ultraottantenne e la sorella – non riusciva a sbiadire. Claudio era cambiato, non era più lui, rammenta ora chi lo conosceva. Era sempre stato una persona riservata – lo ricordano gli amici di Castel Colonna – nelle ultime settimane era diventato taciturno. Ma c’era da capirlocon quello che gli era successo. E pensare che era sempre così disponibile, attento verso gli altri. Sembrava che vivesse per il suo lavoro. Se c’era un’urgenza, una persona che stava male, per lui non esistevano domeniche o notti. Prendeva e andava. A Pesaro Guazzugli Marini era arrivato per trascorrere alcuni giorni assieme alla madre e alla sorella. Le due donne stavano dormendo quando l’uomo è uscito sul balcone deciso a farla finita. Era in tenuta da camera: pigiama e pantofole. Ha scavalcato la balaustra della terrazza-giardino da cui si domina Pesaro e si è gettato di sotto, morendo sul colpo. Non un biglietto, non uno scritto, un messaggio a spiegare il gesto, sulla cui volontarietà pare non esserci dubbio. Per fare definitiva luce sulla vicenda, la magistratura pesarese ha ordinato ulteriori esami sul corpo del medico. Solo dopo tali verifiche la salma verrà restituita alla famiglia per il funerale.
M.Ben.

Pubblicato Martedì 24 giugno, 2003 
alle ore 6:57
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