Il PdL di Senigallia aderisce al Partito Popolare Europeo
Cambio nome del gruppo consiliare e cambio politica per costruire la "casa dei moderati"
Operai, impiegati, pensionati. Cattolici e moderati. E i riformisti. E’ a tutte queste persone che si rivolge il gruppo consiliare PdL nel passaggio formale e sostanziale a PPE-PdL aderendo dunque al Partito popolare europeo. Non solo un cambio di nome, ma anche un segnale per tutti, con cui i componenti del gruppo consiliare, Enrico Rimini, Gabriele Cameruccio, Alessandro Cicconi Massi e Alessandro Mazzarini rivendicano autonomia operativa e indicano la strada da seguire per il futuro.
“Un cambio sostanziale – commenta il capogruppo Gabriele Cameruccio – che va oltre il nome e che vuole essere uno stimolo per guardare avanti, per ritrovare un’intesa politica e programmatica per moderati e riformisti, basata sui valori e sulla tradizione cattolico-liberale“.
Una politica nuova quella cui guardano i consiglieri del PPE-PdL che tenta di ricostruire dalle macerie delle passate elezioni amministrative del marzo 2010 una “casa comune per tutti i moderati“, che sia radicata nel tessuto economico e sociale ma che sia risolutiva dei problemi dei cittadini, in particolare di quel ceto medio che sta subendo le problematiche più acute della crisi economica che ha investito l’Europa e l’Italia in special modo.
“La nostra – afferma Alessandro Cicconi Massi, spiegando come non c’entri nulla il trasformismo – è una scelta del gruppo consiliare in piena autonomia dai vertici provinciali e regionali. Guardare al Partito Popolare Europeo significa aprirsi, non essere il partito di una sola categoria, ma di tutte le realtà sociali del paese“.
Il PdL dunque come un limite. “In questo momento il Popolo delle libertà poteva essere un ostacolo per le realtà locali. Noi siamo tuttora iscritti e tesserati e il nome resta affiancato a quello del Ppe, ma non vogliamo che ciò sia un limite: rivolgiamo un appello a tutti coloro che si sentono di appartenere ai valori cattolico liberali, a tutti i moderati che non mettono in discussione l’Europa, ma che vogliono costruire una grande casa. Le porte sono aperte a tutti“.
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