Si può anche votare subito. O Napolitano e i mercati hanno qualcosa in contrario?
Il blogger Byoblu dice la sua sull'attuale crisi di governo
Quando il colonnello Monti doveva salire al potere, sotto la sacra investitura del Re e della sua Corte, Napolitano ha fatto tutto in 24 ore, al grido di “Fate Presto”.
Ora che Monti deve cadere, sotto la spinta di un Parlamento che riscopre improvvisamente il suo ruolo solo a due mesi dalle elezioni, Napolitano dice “fate con calma”, “prendetevela comoda”, “che fretta c’è…“, “tra poco è Natale”,“Non dovete fare un regalo ai vostri bambini?”, “Natale con i tuoi, elezioni con chi vuoi”. Nel frattempo, i giornali allarmano: “Lo spread sale, lo spread sale!”, “Siete pazzi? Volete anticipare le elezioni di ben un mese?”.
Eppure, siamo andati avanti sessant’anni con Governi che cadevano anticipatamente rispetto alla fine della legislatura, e a nessuno era mai venuto in mente di alzare lo spread.
E poi, Monti dice di avere ormai messo in sicurezza il Paese, dunque si può votare subito. O i mercati hanno forse qualcosa in contrario?
In ogni caso, JP Morgan e Goldman Sachs sono salite al Colle per un giro di consultazioni. La troika sta già passando in rassegna i parlamentari, camera per camera, seggio per seggio, controllando se le scarpe sono ben lucidate e comunicando le disposizioni finali di voto per la fiducia da dare al prossimo esecutivo.
E mentre Putin fa riassettare in fretta e furia il lettone, che giaceva impolverato dopo le ultime performance con Ruby, le borse contrattaccano prendendo di mira le aziende del Cavaliere, la Merkel chiama Sarkozy e si fa qualche risatina al telefono, seduta sul culone, e la magistratura spulcia il codice penale per vedere se avanza qualche nuovo capo di imputazione da consegnare a Ghedini e alla stampa, meglio se a pochi giorni dal voto. Una rimpatriata all’insegna dei vecchi tempi, insomma.
Intanto, continuano gli accordi per una legge elettorale che, senza premio di maggioranza e con l’incredibile, fondamentale, imprescindibile cavillo di richiedere uno statuto ai partiti che si presentano alle elezioni (i non statuti non valgono), blindi i palazzi rispetto alle assurde pretese del popolo di partecipare alla vita istituzionale con una propria delegazione.
Una cosa che non si è mai vista (almeno fino alla Rivoluzione Francese).
Tratto da byoblu.com
O crediamo veramente che la crisi internazionale nata anglosassone e la relativa speculazione sia da ascrivere a i nani ed alle ballerine !?
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