Dal Partito Democratico di Senigallia il no al rigassificatore di Falconara
Confermato il giudizio negativo: occupazione e sviluppo basati su bonifica area, pesca e turismo
Il Partito Democratico di Senigallia, conferma la sua ferma opposizione alla realizzazione del rigassificatore di Falconara, e appoggia la lotta, sempre in prima linea, del nostro sindaco, Maurizio Mangualardi, dell’amministrazione di Senigallia e dei venti sindaci della costa, sostenuti dai pronunciamenti dei consigli provinciale e regionale.
Con l’esito dei referendum risulta chiaramente che i cittadini esigono proposte di sviluppo economico e sociale che vadano oltre le storiche e tradizionali politiche dettate per un consumismo senza regole, per uno sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, per la produzione di energia da fonti non rinnovabili, come il petrolio, il carbone e il gas.
La rinuncia alla realizzazione del rigassificatore sarebbe un primo importante segnale in quella direzione, la direzione indicata dall’esito dei referendum. Il sito di Falconara deve rappresentare invece l’opportunità per una crescita economica e occupazionale locale basata sulla bonifica, la riqualificazione ambientale, la riconversione, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la formazione di specialisti per la green economy.
Con progetti come questi andremmo oltre il solito ricatto occupazionale della società API, il comodo alibi per ogni amministratore. Che magari trascura le prospettive occupazionali nell’ambito della pesca, del turismo e del paesaggio marchigiano, tanto reclamizzato.
Quante verrebbero compromesse dalla realizzazione di un rigassificatore?
Per questi motivi il Partito Democratico di Senigallia appoggia i suoi amministratori in questa lotta per la salute, per il mare come bene comune pulito e vivo, per uno sviluppo economico e una produzione di energia equilibrati e misurati alle necessità della nostra regione, e chiede alla Regione Marche, e al governatore Spacca, di rinunciare definitivamente alla realizzazione del rigassificatore a Falconara.
dall’Unione Comunale di Senigallia del Partito Democratico
L'esito del referendum ha detto ke l'Italia nn vuole la produzione di energia nucleare ( o forse ho sbagliato urna ) ma ke cmnq l'energia elettrica va prodotta , e nn si venga a raccontare ke compriamo dalla Francia a prezzi stracciati xke' vuole liberarsi dalle centrali nucleari xke' e' una grossa bugia . Quali sono realmente le alternative ? parliamone : pannelli solari ? pochi MGW con campagne devastate , pale eoliche ? pochi MGW e montagne devastate , flussi migratori degli uccelli devastati . Quando si parla di energia rinnovabili attenzione si rischia di nn fare bene i conti con le produzioni .Progetti di bonifica ( xke' nn si comincia dall'area ex mOntedison abbandonata a se stessa e stratificata di amianto ) pesca e turismo ? Se qualcuno ha visto rai 3 l'altra sera capisce ke la pesca e' a un vicolo morto , le vongolare hanno devastato tutti i fondali , il pesce e' scarso e quel poco nn si vende nemmeno . Turismo , benissimo , cominciamo a rendere le stagioni fruibili e non limitate a 3 mesi l'anno a prezzi non competitivi . Cosa si pensa ke quattro sagre , caterpillar e summer jamboree possano essere il preludio ad uno sviluppo del turismo ? Per cortesia apriamo gli occhi e le menti e ragioniamo prima di aggiungere ai disoccupati della Merloni , della Fincantieri , dei Calzaturieri e mille altri , altre 2.000 persone ( xke' il ricatto Api include oltre ke i lavoratori diretti , altri 400 delle imprese appaltatrici , il porto di Ancona e tutti i fornitori della zona ) .
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