Vigor generosa, Jesina più cinica
Vigor 0 Jesina 1
Il nuovo sintetico, oggettivamente bello, è uno specchio di mare verde bottiglia su cui si incrociano un peschereccio e una corazzata. Facile intuire chi fra i due è destinato a colare a picco, perché la storia non si inventa e il calcio nemmeno. Nella storia come nel calcio, salvo rare eccezioni, due più due fa sempre quattro. Era naturale insomma che Jesi potesse vincere su Senigallia, e non c’è da meravigliarsi per il fatto che così è stato. Che poi la Vigor possa coltivare la rabbia di non essere (per l’ennesima volta) stata inferiore all’avversario, di avere (per l’ennesima volta) perso di misura, di avere (per l’ennesima volta) retto il campo con decoro, di essersi (per l’ennesima volta) incrociata con un arbitraggio sconclusionato e sbilenco, fa anche questo parte del gioco. Non resta dunque che prenderla con filosofia, il che del resto per i supporters senigalliesi è diventata una scelta obbligata: filosofi lo sono ormai per forza di cose, e con una propensione – anch’essa obbligata – per una dottrina filosofica in particolare, quella dello stoicismo. Detto questo, va anche detto che la partita ruota su non più di due otre episodi,tutti deflagrati nella ripresa dopo un primo tempo nel quale l’una e l’altra contendente sono state per lo più occupate a non farsi troppo male. Li enumeriamo, uno sull’altro: 34′, si fa male Giorgetti e la Vigor, già priva di elementi del calibro di Goldoni e Bertozzini, perde una ulteriore dose di mestiere, il che finirà per pesare ulteriormente sulla economia del match e perf estendere il gap tecnico, nonostante Mencarelli faccia dignitosamente la sua parte; 50′, deliziosa giocata di Fuakuputu con palla dentro per Chicco, che irrompe in area e viene messo giù da Pambianchi; penalty per i leoncelli, "rosso" per Pambianchi, pallone fatto schizzare da Castorina nell’angolo alla sinistra di Moroni, che nulla può. 64′, Loreti incorre in una seconda ammonizione fatale e Vigor e Jesina tornano in parità numerica. Ciò nonostante, i rossoblù non riusciranno a riequilibrare il match, nel quale saranno anzi gli ospiti a regalare con Chicco al 78′ (grande deviazione di Moroni) e di nuovo al 91′ (diagonale a un palmo dal montante) le emozioni maggiori. Sul fronte rossoblù, conclusioni di Malaccari al 72′ con risposta in angolo di Pieralisi, Rossetti al 79′ (tiro cross, anch’esso intercettato sotto traversa dal portiere jesino) e De Filippi nel finale. Ma il nodo è tutto in una manovra disorganica, che nasce dalla incompletezza dei ranghi e dal condizionamento psicologico dettato dall’obbligo di far punti: la classica situazione in cui si finisce, fatalmente, per non farli.
di Raoul Mancinelli
dal Corriere Adriatico
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